Agrinsieme Emilia Romagna, il raggruppamento che riunisce Confagricoltura, Cia, Fedagri-Confcooperative, Agci-Agrital e Legacoop Agroalimentare e conta in regione oltre 40mila imprese associate, “pur riconoscendo l’importante attività svolta nell’ultimo decennio dal Consorzio di tutela del formaggio Parmigiano Reggiano per ambiti quali la tutela della denominazione, l’entrata in vigore del nuovo disciplinare, la modifica statutaria che ha introdotto l’assemblea unica, l’approvazione e l’adozione della programmazione produttiva, ha sottolineato – all’incontro svoltosi oggi con il Comitato Esecutivo del Consorzio – come l’ennesima crisi che attanaglia il settore, riproponga con urgenza all’attenzione dei soggetti in campo il confronto sul ruolo e le funzioni che lo stesso Consorzio debba assumere a vantaggio del sistema produttivo del Parmigiano Reggiano”.
Alla luce del fatto che le azioni adottate dal Consorzio di tutela negli ultimi anni, incentrate principalmente su interventi di mercato e sulla promozione verso i mercati esteri, abbiano purtroppo mostrato grandi limiti, Agrinsieme Emilia Romagna ritiene che un nuovo ciclo debba essere avviato e che dovrà necessariamente vedere un riposizionamento su funzioni prettamente istituzionali dell’operatività del Consorzio.
“Occorre quindi ripartire da un clima di recuperata fiducia – ha rimarcato Agrinsieme Emilia Romagna – per affrontare in modo costruttivo e con prospettiva di successo, il confronto tra i consorziati su temi di cruciale importanza per il sistema, quali una innovativa promozione in Italia e all’estero del formaggio Parmigiano Reggiano; il funzionamento della macchina del Consorzio in una logica di continuo efficientamento; la gestione in condizione di ordinarietà della programmazione produttiva ed eventuali modifiche al disciplinare di produzione”.