All’anagrafe disoccupati di fatto, stando alle risultanze investigative condotte dai Carabinieri di Campagnola Emilia vivevano grazie all’attività delittuosa derivante dalla compravendita di stupefacenti. Le conferme sono giunte ai Carabinieri dall’esito della perquisizione domiciliare nella casa dove la coppia viveva. Quest’ultima attività infatti ha portato i Carabinieri a rinvenire circa 15.000 euro in contanti, ritenuti provento dell’illecita attività, due bilancini di precisione e ben 6 telefoni cellulari che i Carabinieri ritengono essere stati il tramite per i contatti con i clienti. Con l’accusa di concorso in spaccio di stupefacenti i carabinieri hanno quindi denunciato alla Procura reggiana una casalinga 31enne ed il compagno 30enne, entrambi cittadini marocchini. Quest’ultimo risultato clandestino è stato immediatamente espulso dal territorio nazionale. Da tempo i feedback informativi acquisiti dai carabinieri di Campagnola Emilia indicavano la coppia essere dedita allo spaccio di stupefacenti motivo per cui i militari avviavano le dovute indagini. L’abitazione dove i militari localizzavano il domicilio della coppia tuttavia non rivelava particolari frequentazioni sospette né la coppia veniva notata entrare o uscire sebbene gli accertamenti avevano consentito di acquisire elementi che i due vivessero nella casa ubicata alla periferia del comune di Rio Saliceto.
L’occasione per trovare i riscontri e non compromettere l’esito delle indagini i Carabinieri di Campagnola Emilia l’hanno avuta l’altra sera quando la coppia veniva fermata nel corso di un controllo alla circolazione stradale a bordo di un’auto intestata alla donna. Dopo le procedure di identificazione, che portavano ad accertare lo stato di clandestinità dell’uomo, i militari approfondivano gli accertamenti culminati nella perquisizione domiciliare. Ignari di essere osservati da tempo i due non riferivano dove vivevano (non potendosi peraltro rilevare dai documenti) senza tuttavia impedire ai carabinieri di trovare, con loro stupore, la casa che veniva quindi perquisita. L’attività portava a trovare ulteriori riscontri alle indagini con il rinvenimento di 15.000 euro in contanti, 2 bilancini di precisione e ben 6 telefoni cellulari, tutto sequestrato. I due venivano quindi denunciati con l’uomo che veniva sottoposto all’immediata procedure di espulsione trattandosi di cittadino extracomunitario clandestino.