I prodotti della tradizione artigiana agroalimentare italiana sono in vetta alle preferenze degli italiani per le strenne di Natale, a dicembre infatti le vendite al dettaglio di prodotti alimentari aumentano del 20,9% rispetto alla media mensile; a dicembre il consumo delle famiglie di prodotti alimentari è pari a 15.206 milioni di euro, 2.629 milioni in più della media mensile, complici i regali ma anche cene e pranzi legati alle festività.
“In questo quadro l’Emilia Romagna svolge un ruolo determinante contribuendo con ben 356 specialità tradizionali, molte di queste Dop e Igp – spiega il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – un vanto per la nostra regione e per un comparto che contribuisce in maniera consistente a mantenere alti i livelli occupazionali”.
Al III trimestre 2014 sono 90.980 imprese dell’artigianato alimentare in Italia, in crescita dello 0,4% nell’ultimo anno, mentre il totale dell’artigianato scende dell’1,7%. Maggiore crescita per imprese nel comparto Vini, distillerie, birre e altre bevande (+3,4%), seguito da Lattiero-casearia (+2,2%), Cibi da asporto (+0,7%) e Pasticceria, panifici e gelaterie (+0,5%). Tra le regioni principali crescita dell’artigianato alimentare sopra alla media in Sicilia (+1,3%), Campania (0,8%), Piemonte e Lombardia (+0,6%), mentre in Emilia Romagna si registra una lieve flessione, -0,1%.
L’occupazione nel comparto Alimentazione e bevande, anche grazie all’artigianato (4 addetti su 10 in imprese artigiane, pari a 158.368 addetti) cresce nel II trimestre 2014 del 5,4% in ottica tendenziale (+24.100 unità) mentre il totale economia è in lieve calo dello 0,1%; nel lungo periodo (II trimestre 2008-II trimestre 2014) l’occupazione del comparto sale del 10,9%, mentre il totale economia perde il 4,8%.
Nei primi 9 mesi del 2014 le esportazioni nel settore alimentare valgono 20,7 miliardi di euro, rappresenta il 7,0% dell’export italiano e cresce del 2,9% a fronte di un aumento dell’export totale italiano dimezzato (+1,4%). Lievemente più dinamici i mercati dell’Unione Europea (il 64,1% dell’export alimentare) che crescono del 3,0% a fronte di +2,8% dei mercati fuori dall’UE a 28. In appendice i dati dell’export alimentare per provincia Nei primi 8 mesi del 2014 l’export di torte e dolci di Natale vale 280 milioni di euro e cala dell’1,7%; nei 10 maggiori Paesi di destinazione (78,4% del comparto) l’export sale del 6,2%: crescita a due cifre per Russia (35,8%), Polonia (24,8%), Regno Unito (19,5%), Spagna (18,2%) e Francia (10,8%).
Italia prima in Europa per numero di prodotti agroalimentari di qualità (DOP, IGP e STG): sono in totale 261, il (22,1%) del totale dei prodotti di qualità europei censiti, con 7.090 imprese di trasformazione, in aumento dell’1,1% in un anno; attivi soprattutto nella lavorazione dell’Olio extravergine di oliva (26,3% del totale), dei Formaggi (23,9%) e degli Ortofrutticoli e cereali (16,4%). In Italia sono 4.813 i prodotti agroalimentari tradizionali: la sola Toscana ne conta quasi un decimo (9,6%) e precisamente 463, seguita dalla Campania con 429 (8,9%), dal Lazio con 386 (7,7%), dal Veneto con 371 (7,7%) e dall’Emilia-Romagna con 356 (7,4%).