Dal prossimo 1 agosto il Comune di Formigine non aggiornerà più le schede cartacee dell’Anagrafe che contengono i dati di ogni persona e di ogni famiglia residente nel Comune. La gestione sarà infatti interamente affidata alla memoria del computer, permettendo così di velocizzare la gestione delle pratiche ed un notevole risparmio di carta. Una piccola rivoluzione in un servizio, l’Anagrafe, che gestisce i dati degli abitanti di Formigine con finalità molto simili a quelle di 150 anni fa, quando nel 1864 nacque la prima Anagrafe del Comune, nel Regno d’Italia di Vittorio Emanuele II.
Allora i dati erano inseriti in monumentali registri, tuttora conservati nell’Archivio storico comunale, presto poi sostituiti da schede individuali e di famiglia. Per ogni persona che nasce o viene ad abitare nel Comune, da un secolo e mezzo è compilata una scheda in cui sono riportati i principali dati identificativi (nome, cognome, paternità, maternità, data e luogo di nascita, indirizzo di abitazione, professione, ecc.). Le schede individuali sono conservate in ordine alfabetico di cognome e nome; poi gli stessi dati sono aggregati per foglio di famiglia, e le relative schede disposte in ordine di via, piazza, ecc.. In caso di trasferimento in altro Comune o all’estero, le schede vengono tolte dallo schedario dei residenti e inserite in un altro schedario: quello delle persone cessate. Queste regole (tra cui quella principale che tutte le persone che hanno la loro dimora abituale nel Comune devono essere registrate in Anagrafe) hanno prodotto in 150 anni un ricchissimo archivio con migliaia e migliaia di schede che costituiscono un patrimonio unico per il Comune: i nomi e la storia di tutte le persone che l’hanno abitato.
Ma a dire il vero l’idea di registrare i residenti fu di Napoleone I Bonaparte, che nel 1806 istituì anche in Italia l’Ufficio dello Stato Civile gestito dallo Stato, e successivamente l’Anagrafe, togliendo alla Chiesa l’esclusività della tenuta dei registri dei nati, dei matrimoni e dei morti e dello “Status Animarum”, cui i parroci erano tenuti da una norma stabilita dal Concilio che si svolse a Trento dal 1545 al 1563. Gli “Stati delle Anime” erano registri in cui erano segnate tutte le persone (anime) della parrocchia distinte per famiglia: in pratica, le nostre schede anagrafiche di famiglia. Nell’Archivio storico comunale di Formigine sono conservati anche alcuni registri dell’Anagrafe napoleonica risalenti al 1810/1811.