E’ stata approvata oggi, in via definitiva, la legge sulle professioni dei beni culturali, cosiddetta Legge Madia, di cui la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni è stata co-presentatrice e relatrice. “Con questa legge – dichiara Manuela Ghizzoni – lo Stato riconosce il ruolo fondamentale dei professionisti alle cui capaci mani affidiamo materialmente la tutela, la salvaguardia e la conservazione del nostro patrimonio culturale”.
Il primo progetto di legge a firma Madia-Ghizzoni-Orfini fu presentato alla Camera dei deputati nel 2008: oggi finalmente il provvedimento che disciplina le professioni dei beni culturali è legge dello Stato. “Un lungo elenco di professioni antichissime, come quelle dei bibliotecari e archivisti, e nuovissime, come gli esperti di diagnostica e di scienze e tecnologie applicate ai beni culturali, sono ora parte integrante del Codice dei beni culturali – spiega la vicepresidente della Commissione cultura della Camera Manuela Ghizzoni, co-presentatrice e relatrice della legge – Con questa legge, infatti, lo Stato riconosce il ruolo fondamentale dei professionisti alle cui capaci mani affidiamo materialmente la tutela, la salvaguardia e la conservazione del nostro patrimonio culturale”. Nell’elenco delle professioni dei beni culturali trovano ora riconoscimento giuridico archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, antropologi fisici, restauratori dei beni culturali e collaboratori restauratori dei beni culturali, esperti di diagnostica e di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali, e storici dell’arte. “Questa proposta di legge venne presentata, per la prima volta, nel 2008 – continua Manuela Ghizzoni – e a chi dice, a ogni nuovo governo, che tanto non cambia nulla, voglio ricordare che l’Esecutivo Berlusconi non volle mai prenderla in considerazione, mentre con i Governi Letta e Renzi, finalmente, si è giunti all’approvazione”. La legge sulle professioni dei beni culturali è nata in modo partecipato, frutto del confronto con i rappresentanti del settore e delle istituzioni coinvolte. “Il tema è oggi di stretta attualità – conclude Manuela Ghizzoni – in queste ore si discute il dl Franceschini, meglio conosciuto come Art bonus, provvedimento che conferma il ruolo centrale che per il nuovo Esecutivo ha la cultura nel rilancio del Paese. Tra le tante novità, infatti, c’è anche la misura che consente agli enti pubblici l’assunzione a tempo determinato dei professionisti della cultura, anche in deroga ai limiti previsti. Proprio perché è sulla cultura che si deve investire. Se prima qualcuno pensava che con la cultura non si mangia, ora finalmente ribadiamo che la cultura fa crescere il Paese”.