firma_2Una firma per impegnare Governo e Parlamento a combattere l’evasione fiscale. E’ quanto sta promuovendo la Uil che ha avviato una raccolta di firme per una petizione popolare che imprima un’accelerazione, mettendo in campo strumenti concreti, alla lotta all’evasione fiscale. Obiettivo: 500mila firme entro il 30 giugno 2014.
La Uil, nell’ambito della campagna che sta coinvolgendo anche tutte le sedi territoriali emiliano-romagnole, raccoglie le firme a Bologna (via Serena 2/2) e a Imola (via F.lli Bandiera 6). E’ possibile anche sottoscrivere la petizione popolare anche on line all’indirizzo http://firmiamo.it/petizione-popolare-uil-lotta-evasione-fiscale.

In particolare, a Bologna e a Imola, saranno allestiti banchetti di raccolta firma secondo il seguente calendario:

Bologna:
• 6/6/2014 dalle ore 8 alle ore 14 via Indipendenza
• 7/6/2014 dalle 15 alle 21 piazza Re Enzo
• 20/6/2014 dalle ore 8 alle ore 14 piazza Re Enzo
• 21/6/2014 dalle ore 15 alle ore 21 piazza Re Enzo
• 22/6/2014 dalle ore 8 alle ore 14 piazza Re Enzo
• 27/6/2014 dalle ore 8 alle ore 14 piazza Re Enzo
• 28/6/2014 dalle ore 8 alle ore 14 piazza Re Enzo
• 29/6/2014 dalle ore 15 alle ore 21 piazza Re Enzo

Imola:

• 14/6/2014 dalle ore 9 alle ore 19 piazza Caduti della Libertà
• 15/6/2014 dalle ore 9 alle ore 19 piazza Caduti della Libertà

Cinque gli strumenti che la Uil ipotizza per combattere la piaga dell’evasione che sottrae, alla collettività, 180 miliardi di euro, in media 15 miliardi al mese pari alla paga mensile media di oltre 11 milioni di lavoratori dipendenti.
Al primo punto, estendere il contrasto di interessi attraverso l’aumento delle detrazioni e delle deduzioni esistenti e l’introduzione di ulteriori misure per la manutenzione e riparazione dei beni mobili non di lusso per la manutenzione ordinaria di beni immobili. A corredo va previsto il potenziamento della tracciabilità dei pagamenti.
Secondo, creare una struttura esclusiva per l’accertamento così da prevedere maggiori controlli. Ciò presuppone una riorganizzazione della macchina amministrativa tenuto conto che il personale addetto ai controlli in Italia è circa la metà della media dei paesi Ocse. In media, un contribuente ‘rischia’ un controllo sostanziale ogni venti anni. Da notare che, per ogni euro destinato alla lotta all’evasione, ne vengono recuperati quattro.
Terzo, rivedere e inasprire il sistema sanzionatorio che preveda, per chi evade, l’interdizione all’accesso alle agevolazioni fiscali e ad alcuni servizi (dalla retta per il nido alla refezione scolastica) per un periodo di tempo proporzionale all’entità dei redditi evasi.
Quarto potenziare il ruolo degli enti locali attraverso un loro effettivo coinvolgimento conseguenza diretta di una maggiore prossimità al territorio. Fondamentale, in tal senso, l’incrocio delle banche dati pubbliche.
Quinto, elevare a rango costituzionale lo Statuto dei diritti del contribuente tale da assicurare trasparenza, semplificazione degli adempimenti, certezza ed esigibilità dei diritti del cittadini nel rapporto con il fisco.