Pare ci sia il benestare e la benedizione del grande assente Mark Knopfer dietro la reunion dei Dire Straits, in concerto ieri sera a Mantova ad impreziosire ulteriormente la programmazione del PALABAM, per l’occasione trasformato in Gran Teatro. E’ bastato togliere il leader e aggiungere la parola “legends” al nome della band, che per l’occasione è stata definita una “Concept Band” et voilà, il tour è pianificato.
La formazione ora è così composta: Steve Ferrone, uno dei batteristi più importanti a livello mondiale (collaborazioni con Eric Clapton, Tom Petty, Duran Duran) Phil Palmer alle chitarre e direttore musicale Danny Cummings alle percussioni Mel Collins al sax e gli italiani Marco Caviglia e Primiano Di Biase, E’ vero ai Dire Straits Legends manca un leader e lo si nota subito perché in effetti manca la figura carismatica. Se ne sente la mancanza proprio sul palco dove tutti gli elementi sono abbastanza statici; ma la macchina della band, quella che suona e che ha il compito di trasmettere emozioni al pubblico, forte soprattutto di un repertorio di grande impatto, funziona, eccome se funziona.
I suoni convinti delle chitarre riempiono il teatro ed entusiasmano davvero il pubblico.
E così le note di “Tunnel of love”, “Romeo and Juliet”, “Sultan of swing” “Money for nothing”… riportano di colpo ai favolosi anni ottanta quando la band vendeva milioni di copie in tutto il mondo.
Il concerto riserva ancora tre date italiane prima dell’estensione in tutta Europa; i Legends saranno di nuovo in scena il 22 a Milano, il 25 a Padova e il 26 a Trieste.