Torna sulla ribalta nazionale il Premio Virginia Reiter, giunto alla nona edizione. In ricordo di Virginia Reiter, una delle più grandi interpreti del secolo scorso. una giuria di qualità attribuisce a cadenza biennale ad una tra le migliori giovani attrici italiane dell’ultima stagione teatrale un premio, mentre ad una grande stella del palcoscenico viene reso omaggio.
Quest’anno, nonostante i tagli al budget, il Premio Reiter non solo resiste ma raddoppia: ai tradizionali riconoscimenti si affianca il Premio per la migliore attrice under 35 europea.
Il premio vede alla direzione artistica Ottavia Piccolo, grande protagonista del panorama teatrale (e non solo), e alla direzione organizzativa Anna Reiter: nel corso degli anni ha segnalato giovani attrici che sono poi divenute protagoniste della scena italiana. Manuela Mandracchia, Laura Pasetti, Federica Bonani, Debora Zuin, Maria Pilar Perez Aspa, Francesca Ciocchetti, Anna Della Rosa e Caterina Simonelli, premiate dal 1997, anno di esordio del Premio, al 2011, figurano stabilmente nei cartelloni delle migliori produzioni teatrali italiane.
Le tre finaliste dell’edizione 2013 sono Lucrezia Guidone, Barbara Ronchi e Valentina Vacca.
Il premio è affiancato, dal 2007, dal Festival Virginia Reiter, ideato da Giuseppe Bertolucci e dedicato al lavoro dell’attrice, che coinvolge tutto il mondo teatrale nazionale, e vede alternarsi sulla scena le più grandi donne – in particolare, ma non solo – del teatro italiano, in qualità di protagoniste, autrici, ospiti d’onore, o destinatarie dei Premi alla Carriera. Tra queste, Lidia Ravera (direttore artistico del Festival negli anni 2007-2011), Adriana Asti, Alda Merini, Maria Mulas, Ottavia Piccolo, Giuliana Lojodice, Anna Maria Guarnieri, Margherita Buy, Serena Sinigallia, Licia Maglietta, Lella Costa, Maddalena Crippa, Angela Finocchiaro, Lucia Poli e altre ancora.
Il premio sarà assegnato a Modena il 22 settembre all’Auditorium Marco Biagi; ma già dal pomeriggio (ore 16) presso il Palazzo dei Musei (Sala ex-Oratorio) il focus sul “lavoro dell’attrice” si soffermerà su alcune grandi personalità del teatro italiano che ci hanno lasciato di recente. Grazie alle Teche Rai (dirette da Barbara Scaramucci) per “Il teatro in televisione”, rassegna a cura di Ennio Chiodi, sarà reso omaggio a Mariangela Melato, Anna Proclemer, Rossella Falk, Franca Rame.
Presentano Ennio Chiodi, Rodolfo Di Giammarco, Mariagrazia Gregori, Ottavia Piccolo.
Alle 18 le attrici finaliste, Lucrezia Guidone, Barbara Ronchi e Valentina Vacca, saranno intervistate dalla giuria presieduta da Sergio Zavoli e composta da Gianfranco Capitta, Rodolfo Di Giammarco, Maria Grazia Gregori, Ennio Chiodi, giornalisti e critici teatrali.
Alle 21, nel corso della serata di gala -condotta da Ottavia Piccolo- alla migliore attrice under 35 della scorsa stagione teatrale sarà attribuito il Premio Virginia Reiter offerto dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna (2.500 euro), mentre alla migliore attrice under 35 europea andrà il Premio Bertolucci.
Giuseppe Bertolucci, scomparso nel giugno del 2012, ha voluto con passione questo premio che selezionasse un talento scelto fra le attrici dell’intera Europa. Grande uomo di cultura, legatissimo alle radici emiliane, è stato Presidente del Comitato Scientifico e Presidente di Giuria del Premio nel 2005. Il Festival Virginia Reiter, dedicato al lavoro dell’attrice, fu concepito “per dare le gambe al Premio Virginia Reiter” – con un’espressione di Bertolucci – come ideale sviluppo sul territorio di una manifestazione rivolta alle nuove promesse del teatro italiano. In scena con cadenza biennale dal 2007 nei teatri e nelle piazze di Modena, ha rivelato sin dalla sua particolare formula – l’alternanza di lectiones magistrales, incontri, retrospettive video, spettacoli, interviste, laboratori – la passione del suo fondatore per il Teatro e la sua impronta anticonformista.
Il PREMIO ALLA CARRIERA andrà ad una straordinaria signora del teatro come ISA DANIELI, classe 1937; di origini napoletane. ha fatto parte della compagnia teatrale di Eduardo De Filippo, ha vinto un premio Ubu, un premio Gassman e ha lavorato anche per la tv e il cinema con i maggiori registi italiani.
Gli interventi musicali della serata del 22 settembre saranno a cura della Marco “Ray” Mazzoli Blues Band.
Mazzoli, pianista e compositore di musica blues, propone un vasto repertorio che include sue composizioni originali e rivisitazioni in stile blues di brani noti al grande pubblico. Ha all’attivo due CD (“Happy to Play the Blues”, 2009 e “Live and Alive Blues”, 2010).
L’ingresso alla serata è gratuito.
****************************************************************
In questi tempi portare avanti il progetto di un premio teatrale può sembrare una chimera. Nato in una regione come l’Emilia Romagna molto legata al teatro, il Premio dedicato a una signora della scena del luogo come Virginia Reiter in realtà può contare, fra non poche difficoltà, su di una ragguardevole storia e su di una solida presenza. Nato da una doppia formula fortunata – premio a un’attrice “maestra” per curiosità, intelligenza, talento, punto di riferimento per il nostro teatro e premio a un’attrice giovane, emergente, scelta all’interno di una terna di sicuro valore – il Premio Reiter guarda dunque a una tradizione che non cerca solo conferme ma il futuro.
Quest’anno, poi, malgrado il difficile momento in cui si trova a vivere la nostra scena, la manifestazione modenese ha ampliato ulteriormente il suo sguardo rivolgendosi al teatro europeo contemporaneo aggiudicando, per la prima volta accanto ai due riconoscimenti attorno ai quali è nata, un nuovo premio a un’attrice europea che si sia distinta per presenza scenica, talento, qualità interpretative. Nel segno di quella vitalità, di quella sfida cha ha sempre segnato la vita del teatro. (Maria Grazia Gregori, giornalista, critico teatrale)
****************************************************************
Inizia giovanissima a calcare il palcoscenico: a 10 anni è Helen, la protagonista di Anna dei miracoli di William Gibson per la regia di Luigi Squarzina. Anche l’esordio cinematografico è importante: sarà una delle figlie del Principe di Salina ne Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963). Nel 1964 conosce Giorgio Strehler, che la dirige ne Le baruffe chiozzotte e più tardi nel Re Lear shakespeariano. Nel biennio successivo è diretta da Visconti ne Il giardino dei ciliegi di Cechov e da Ettore Giannini ne Il mercante di Venezia di Shakespeare.
Seguiranno La Calandra per la regia di Giorgio De Lullo, Egmont di Goethe, regia di Visconti, e Ivanov di Cechov, regia di Luca Ronconi (anche nella versione televisiva del 1972).
Gabriele Lavia la dirige ne Il vero amico di Goldoni, Amleto di Shakespeare, Anfitrione di Kleist e Il Gabbiano.
Nel 1981, alla Piccola Scala di Milano, Peter Ustinov (anche autore) la dirige in Prova per il matrimonio di Gogol. Recita poi per Cobelli, Sequi, Castri. Propone, in varie stagioni, Dialoghi con nessuno, una sua scelta di testi di Dorothy Parker, Natalia Ginzburg e Bertold Brecht; con la regia di Jeròme Savary interpreta La dodicesima notte di Shakespeare. Nel 93-94 d nella stagione successiva entra nella Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia dove è protagonista di Intrigo e amore di Schiller e di Medea di Franz Grillparzer, entrambi diretti da Nanni Garella.
La stagione 1997-98 l’ha vista ancora una volta al Piccolo Teatro di Milano, dove ha interpretato Frosina ne L’avaro di Molière con Paolo Villaggio, riscuotendo un eccezionale successo.
Nelle stagioni 1998/2000 recita in Rosanero di Roberto Cavosi per la regia di Piero Maccarinelli.
Poi sarà nel Libertino di Schmitt, con Gioele Dix, sotto la direzione di Sergio Fantoni, in tournée con Buenos Aires non finisce mai, un “one-woman-drama” sui desaparecidos argentini.
Se nel teatro uno dei suoi maestri è stato Luca Ronconi, per il cinema lo sarà Mauro Bolognini. Metello di quest’ultimo, tratto dal libro di Vasco Pratolini, le vale il premio per la miglior interpretazione femminile al festival di Cannes e il Nastro d’Argento come migliore attrice protagonista (1971). Questo successo fa sì che sia “adottata” dal cinema francese: sarà diretta, fra gli altri, da Claude Sautet e Pierre Granier-Deferre.
Nel 1968 interpreta il ruolo della protagonista femminile in Serafino di Pietro Germi, al fianco di Adriano Celentano. Dalla metà degli anni 70 si concentra soprattutto sul teatro di Shakespeare, Pirandello, Alfieri e Hofmannsthal; appare in numerosi sceneggiati televisivi, soprattutto tratti da testi classici della letteratura mondiale.
Nel 1987 torna a recitare al cinema ne La famiglia di Ettore Scola (premio Nastro d’argento) e Da grande di Franco Amurri, a fianco di Alessandro Haber e Renato Pozzetto.
Negli anni 90 torna attiva in televisione sia in Italia, dove riscuoterà grande successo con Chiara e gli altri (serie tv in onda tra il 1989 e il 1991I, che in Francia.
Nel 1999, quando il Festival di Cividale del Friuli, Mittelfest istituisce il Premio Adelaide Ristori, è lei ad aggiudicarsi la prima edizione.
Nel 2004 ha interpretato il ruolo di un’analista in Tu la conosci Claudia? con Aldo, Giovanni e Giacomo, mentre nel 2009 ha recitato nel film Il grande sogno di Michele Placido.
Tra i suoi ultimi successi in palcoscenico L’arte del dubbio (dal libro di Gianrico Carofiglio) nella versione teatrale di Stefano Massini, una moderna commedia dell’arte articolata in quadri, e Donna non rieducabile, in cui racconta la tragica vicenda umana e professionale della giornalista russa Anna Politkovskaja, scritto da Stefano Massini e diretto da Silvano Piccardi.
****************************************************************
VIRGINIA REITER è stata una figura di primissimo piano della scena italiana (1862-1937), un’attrice completa, interprete di un repertorio vastissimo che andava dalla pochade alla tragedia. Fu particolarmente apprezzata per la sua voce, che le cronache del tempo definivano “di un metallo puro”, con “velature delicate ed inesauribile varietà di ritmi”.
Nata a Modena da padre tedesco, che aveva sposato una modenese e accorciato il cognome Von-Reiter nel semplice Reiter, dimostrò prestissimo la passione per il palcoscenico, interpretando a 9 anni la parte di una governante ottantenne. A 15 anni fu scritturata nella Compagnia di Giovanni Emanuel che raccolse in Italia e all’estero formidabili successi con la triade Ermete Zacconi, Virginia Marini e Virginia Reiter. L’attrice modenese, che aveva già dato a Montevideo una straordinaria interpretazione di Desdemona dell’Otello (1887), poco tempo dopo, sempre in America, nella veste della Signora delle Camelie procurò alla Compagnia lo sbalorditivo incasso di 2.800 scudi in una sola serata. Enorme fu pure il suo successo in Spagna.
Nel 1894 si staccò da Emanuel e nei 3 anni successivi operò nella compagnia di Flavio Andò. Trascorse poi un altro triennio con Claudio Leigheb, continuando a suscitare stupore e lodi negli spettatori. Capocomica dal 1902 al 1915, lasciò il teatro a 48 anni e vi ritornò nel 1920 per pochi mesi. Si ritirò nel 1915, ancora giovane, affinché il suo pubblico serbasse di lei “un ricordo non offuscato da nessuna nube”.