Uniforme posticcia e tesserino patacca quando il commerciante era straniero, finto interessamento per furti pregressi (realmente subiti ndr) e telefonate con falsi colleghi quando il negoziante era italiano. Escamotage utilizzati da due scaltri truffatori per un fine comune: carpire la fiducia del commerciante di turno per acquistare con falsi assegni costosi smartphone. Tra le fine di agosto e settembre hanno inanellato una serie di truffe: peccato per loro che ai “colleghi” veri sia bastata la descrizione dei commercianti raggirati per indirizzare i sospetti sue due uomini residenti a Reggio Emilia nei confronti dei quali i militari della Stazione Carabinieri di Reggio Emilia hanno raccolto incontrovertibili elementi di responsabilità. Con l’accusa di truffa continuata in concorso i Carabinieri di Reggio Emilia hanno denunciato alla Procura reggiana un 48enne ed un 49enne entrambi residenti a Reggio Emilia, noti ai loro “colleghi” per i precedenti di polizia specifici. A fine agosto uno con una divisa posticcia e l’altro in “borghese” con tesserino patacca hanno raggirato una commerciante straniera che convinta di trovarsi davanti due Carabinieri si è fidata accettando, a pagamento di due costosi smartphone Nokia modello Lumia 920 un assegno dell’importo di 600 euro circa poi risultato falso. Diversa “tecnica” ma uguale risultato in altro negozio di telefonia gestito da un italiana. Dichiarandosi Carabinieri si sono mostrati interessati ad un furto che il negozio aveva subito a magio facendo di tutto per convincere la negoziante di trovarsi davanti a due Carabinieri (ad esempio false telefonate con le quali fingevano di parlare con colleghi e superiori ndr). La commerciante si è quindi fidata dei due accettando un assegno di 1.300 euro a pagamento di due costosi Samsung S4. Anche in questo caso come nel primo la banca non pagato gli assegni i quanto falsi. Ai due commercianti non è rimasto altro da fare che denunciare ai veri Carabinieri le truffe. Ai militari reggiani è bastata la descrizione dei due falsi colleghi per stringere il cerchio sugli odierni indagati a carico dei quali sono stati raccolti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa per cui sono stati denunciati. Due per ora i colpi “attribuiti” ai falsi Carabinieri anche se i veri militari ritengono possano essere la punta di un iceberg di un attività delittuosa di piu’ ampia portata che non si esclude possa essere stata condotta anche fuori provincia. Nelle more che le indagini facciano piena luce i veri Carabinieri invitano i commercianti a stare molto attenti segnalando al 112 ogni eventuale analoga condotta. Chi invece fosse incappato nei due malviventi e non ancora formalizzato denuncia può presentarsi ai veri Carabinieri per l’accaduto: in sede processuale qualora vengano riconosciuti colpevoli potrà essere ottenuta un’azione risarcita.