euro-denaroIl Consiglio d’Amministrazione di TPER ha approvato la proposta di bilancio 2012 che sarà portata all’Assemblea dei Soci nelle prossime settimane.

Rispetto all’assessment fatto all’avvio della società ed alle stime rese note nei mesi scorsi, in cui si prevedeva una perdita di 9,4 milioni di Euro, il bilancio si chiude con un disavanzo d’esercizio di 8,9 milioni di Euro. La passività di bilancio è anche il risultato del significativo impatto dei criteri prudenziali adottati dal Consiglio d’Amministrazione.

Il primo bilancio di TPER, presenta, infatti, un Margine Operativo Lordo positivo di 7,9 milioni di euro (effetto di ricavi per 210,6 Mln/Euro e di costi operativi e di personale di 202,7 Mln/Euro); un buon risultato della gestione caratteristica, a cui sono seguiti accantonamenti, ammortamenti e svalutazioni che complessivamente ammontano a 14,3 Mln/Euro, molti dei quali appostati in bilancio, come detto, secondo criteri di prudenza. Tra questi, ad esempio, la scelta in materia di “cuneo fiscale” dell’Azienda che, pur ribadendo la convinzione di aver titolo di beneficiare della riduzione IRAP, ha prudenzialmente liquidato interamente l’imposta dell’esercizio 2012 e provvederà a richiederne il rimborso per la parte che ritiene non dovuta. Analoghe valutazioni prudenziali hanno portato a svalutazioni sul valore delle quote di alcune società partecipate.

Il CdA ha espresso una valutazione positiva su quanto fatto dall’Azienda per ridurre il disavanzo stimato inizialmente, evidenziando “motivi di fiducia sul futuro, in quanto TPER ha varato un percorso di risanamento ispirato a criteri di efficienza, razionalizzazione e sviluppo”, i cui effetti positivi si possono già cominciare ad intravvedere, grazie a diverse azioni messe in campo, tra le quali la campagna antievasione che ha contribuito già negli ultimi mesi del 2012 al recupero di utili risorse.

La campagna “Io vado e non evado”, partita lo scorso inverno a Bologna, viene ora estesa anche a Ferrara, e prosegue con un carattere di continuità nel potenziamento dei controlli a bordo, che da qualche mese sono più frequenti ed efficaci, non solo relativamente alle multe elevate, ma anche sul piano di una maggiore consapevolezza dell’utenza ad essere in regola se si vuole fruire del servizio, quindi di un positivo riscontro sulle vendite di titoli di viaggio.

Nella stessa seduta, il CdA ha, inoltre, approvato il piano pluriennale di investimenti, che per i prossimi anni prevede investimenti per 123 Milioni di Euro, a cui andranno aggiunti quelli per la gestione dei fondi ministeriali per il progetto di completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano e la filoviarizzazione delle linee portanti di bus (ex-metrotramvia) che vede TPER come principale soggetto attuatore degli interventi da realizzare.

Il CdA, nonostante la riduzione dei contributi statali, i maggiori oneri e la grave situazione in cui versa il settore, ha sottolineato che “non mancano in TPER le esperienze e le competenze professionali per condurre in porto il previsto risanamento dei conti; la società ha una solidità patrimoniale e dimensioni di attività che, se accompagnate dalla condivisione di Enti Locali, Agenzie per la mobilità e rappresentanti dei lavoratori, porteranno anche a risultati positivi di bilancio per un’azienda che ha un ruolo importante a livello regionale nei servizi di mobilità”.

Peraltro, TPER, già dalla sua nascita è stata individuata come il principale soggetto aggregatore della futura integrazione dei servizi delineata e auspicata dalla Regione Emilia-Romagna: per centralità territoriale, per la gestione intermodale che già effettua, per dimensioni industriali e per le partecipazioni che già possiede nelle altre aziende di trasporto, Start e Seta, che operano in regione.

In quest’ottica, TPER ha deciso di formalizzare la propria manifestazione d’interesse a partecipare alla gara per l’acquisto di una quota del capitale dell’azienda di trasporti TEP di Parma, così come alla gara recentemente bandita da SRM per l’affidamento dei servizi inerenti il Piano Sosta del Comune di Bologna, anche verso l’allargamento alla gestione di attività complementari alla mobilità integrata.

TPER è la più grande azienda dell’Emilia-Romagna nel settore del trasporto pubblico di persone per numeri e volumi di servizio e la sesta in Italia; la proprietà è ripartita in quote tra Regione Emilia-Romagna (46,13%), Comune di Bologna (30,11%), Provincia di Bologna (18,79%), Azienda Consorziale Trasporti ACT di Reggio Emilia (3,06%), Provincia di Ferrara (1,01%), Comune di Ferrara (0,65%) e Province di Mantova, Modena, Parma, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini (con lo 0,4% delle quote ciascuna).

Nei suoi primi 11 mesi di vita, da febbraio a dicembre 2012, TPER ha percorso con i suoi bus oltre 35 milioni di chilometri di servizio passeggeri, ed oltre 4,3 milioni di chilometri con i propri treni. Nello stesso periodo i passeggeri trasportati sono stati oltre 117,5 milioni: 101,3 milioni di passeggeri sui bus nel bacino di Bologna, 11,5 milioni di passeggeri sui bus del bacino di Ferrara e 4,7 milioni quelli dei servizi ferroviari.

In tema di passeggeri, una nota positiva sul servizio offerto è rappresentata dal trend in costante crescita dell’utenza fidelizzata: gli abbonati annuali sono in aumento sia a Bologna che a Ferrara, a conferma del gradimento e della convenienza del trasporto pubblico per gli spostamenti quotidiani.

Alle dipendenze di TPER operano 2450 dipendenti, di cui il 99,87% a tempo indeterminato, un dato significativo della politica aziendale che prevede la stabilizzazione della professionalità. Il management aziendale è passato, dai 13 dirigenti di fine 2012, agli 11 attuali.

L’Azienda è attualmente impegnata nella revisione del piano industriale, che sarà discusso in una prossima riunione del Consiglio d’Amministrazione e successivamente presentato ai Soci e alle Organizzazioni Sindacali, come strumento guida per il raggiungimento degli obiettivi di equilibrio economico e di sviluppo.