Garantire che i tagli in sanità, pretesi dal Governo nazionale, non pregiudichino il livello di eccellenza qualitativo e quantitativo dei servizi sanitari in Emilia-Romagna. È quanto auspica il consigliere Roberto Sconciaforni (Fds), che questa mattina ha presentato in Aula una interrogazione al question time riferendosi alla delibera 199, approvata dalla Giunta regionale il 25 febbraio 2013, in cui “si prefigura un taglio di circa 260 milioni di euro”, 45 dei quali riferibili a un taglio di spesa sul personale.
Sconciaforni teme che si proceda su un “binario a doppia velocità”, che si avanzi quindi spediti sui tagli al personale e più lenti sui risparmi per la riorganizzazione dei servizi: no, dunque, di Sconciaforni a un taglio indiscriminato dei livelli occupazionali a discapito dei servizi.
Di qui, le domande alla Giunta regionale: come intenda garantire, attraverso i piani di assunzione, con il turn over previsto del 25%, il livello e la continuità dei servizi sul territorio, e assicurare, all’interno del taglio del 20% alle sostituzioni temporanee di personale, i servizi e le tutele previste per legge allo stesso personale.
Da ultimo, Sconciaforni ha chiesto come verranno assicurati e garantiti, nei piani di assunzione, gli organici integrativi del personale sanitario turnista e i quasi 1500 precari attualmente impiegati nella sanità regionale.
BERTELLI: INDIVIDUATI AMBITI DI RIDUZIONE DELLA SPESA
La delibera a cui fa riferimento il consigliere – ha risposto il sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Bertelli, – è frutto di un lavoro che ha coinvolto parti sociali e direzioni aziendali per fare fronte all’eccezionale richiesta da parte dello Stato di attivare azioni allo scopo di produrre un risparmio sul fondo sanitario regionale. Sono quindi stati individuati diversi ambiti di riduzione della spesa, fra cui anche quello delle risorse umane. Quote di risparmio, tuttavia, proporzionate non esclusivamente alla spesa, ma anche ai bisogni di salute espressi dai territori.
Per evitare tagli lineari, – ha spiegato Bertelli – gli obiettivi sono stati graduati in funzione dello scostamento dell’azienda dal livello medio regionale di riferimento e in funzione della complessità dei processi di riallineamento. A questo fine, “saranno utilizzate le valutazioni desumibili dai costi pro-capite e dai principali indicatori di performance e di esito”. Su queste modalità di contenimento della spesa – ha quindi assicurato – i sindacati confederali hanno manifestato il proprio consenso sottoscrivendo un accordo con l’assessorato alle Politiche per la salute il 4 febbraio 2013.
Le riduzioni percentuali previste sono dunque il risultato di una stima delle dinamiche occupazionali correlate ai bisogni di assistenza.
Per quanto riguarda la percentuale indicata per la riduzione della spesa delle sostituzioni, Bertelli ha risposto che è stata stimata in modo tale da tutelare i diritti fondamentali dei lavoratori, dando in ogni caso le risposte alle richieste di assistenza dei cittadini.
Il raggiungimento dei risparmi è garantito anche da piani di riorganizzazione e integrazione dei servizi che saranno ulteriormente migliorati attraverso la riduzione delle ridondanze organizzative.
Appare quindi evidente – ha ribadito – che tutti gli aspetti organizzativi, compresa la turnazione, saranno garantiti per fornire i livelli essenziali di assistenza e rispettare i diritti dei lavoratori.
Per quanto riguarda i lavoratori precari, ovvero tutte le tipologie di contratto diverse da quelle con rapporto di dipendenza, – ha concluso Bertelli – la relativa voce di spesa nella delibera 199 “ha come obiettivo l’invarianza rispetto al 2012”.
SCONCIAFORNI: CONTINUERÒ A MONITORARE LA SITUAZIONE
Prendo atto della “tensione positiva” della Giunta, – ha replicato Sconciaforni – che da un lato si trova costretta a affrontare tagli imposti dal Governo nazionale, dall’altro a garantire il nostro sistema dai rischi di una diminuzione oggettiva della qualità e della quantità dei servizi. Il consigliere rilancia quindi l’allarme per il rischio di caduta che sta correndo il Ssr e chiede che vengano esplorate tutte le altre forme di contenimento possibili, anche attraverso una riorganizzazione dei servizi che deve procedere di pari passo con il piano che riguarda la diminuzione del personale. Sconciaforni ha infine assicurato che continuerà nel lavoro di monitoraggio e di controllo perché questi tagli non pregiudichino l’eccellenza del sistema emiliano-romagnolo e perché non si assista a un calo della qualità e della quantità dei servizi, unitamente alla penalizzazione dei lavoratori.