william_ballotta_5«Capisco la presa di posizione di Pietro Ferrari ma, come dice il presidente Napolitano, in questo momento c’è bisogno di unità. Anche a Modena è meglio cercare ciò che unisce piuttosto che accusarsi a vicenda. Lo strumento potrebbe essere il patto di comunità che proponiamo da tempo». Il segretario provinciale della Cisl, William Ballotta, interviene oggi sull’allarme lanciato l’altro giorno dal presidente di Confindustria Modena e sulle reazioni della politica, in particolare del presidente della Provincia, Sabattini, e del sindaco di Modena, Pighi. «Le preoccupazioni di Ferrari sono condivisibili – dice Ballotta – Anche noi sindacati non riusciamo ancora a intravvedere la luce in fondo al tunnel e non v’è dubbio che la politica nel suo complesso abbia pesanti responsabilità. Detto questo, però, va anche riconosciuto che le colpe non stanno da una sola parte. L’esigenza del rinnovamento non riguarda solo la classe politica, ma anche le parti sociali. Facciamoci tutti un bell’esame di coscienza e ripartiamo insieme». Il segretario Cisl ribadisce quanto detto due settimane fa al congresso provinciale: la Cisl si candida a unire, sia a livello locale che nazionale «perché – spiega Ballotta -, se si hanno a cuore i destini del nostro Paese, questo è il momento di abbandonare i particolarismi e ricomporre le divisioni». Alle forze politiche e alle istituzioni, alle associazioni economiche e sociali, la Cisl chiede di definire e condividere un progetto per lo sviluppo del territorio e una crescita economica sostenibile ancorata ai valori della legalità, etica e solidarietà. «Riteniamo che sia indispensabile avviare un confronto sulle scelte strategiche che riguardano il futuro non solo delle aree terremotate, ma più in generale del nostro territorio. Per questo insistiamo sulla proposta di un patto di comunità che coinvolga subito tutti gli attori responsabili del nostro territorio, senza aspettare impulsi o suggerimenti da Roma. Il nostro obiettivo – argomenta Ballotta – è definire luoghi strutturati di confronto e verifica sulle questioni che riguardano gli effetti del sisma sul sistema produttivo modenese, sulle azioni necessarie per riprogettare e ricostruire in sicurezza, nel rispetto della legalità e soprattutto considerando il lavoro l’asse centrale per la ripartenza del nostro territorio. Il luogo dove costituire una sorta di “Osservatorio per la ricostruzione” e, quindi, di confronto strutturale – conclude il segretario provinciale della Cisl – potrebbe essere la Camera di Commercio di Modena».