In merito alle conclusioni della vertenza Realco-Sigma, Coopservice pur esprimendo soddisfazione per l’accordo raggiunto non può astenersi dal fare alcune precisazioni.
A differenza di quanto si potrebbe evincere dalle notizie riportate oggi dagli organi d’informazione, l’accordo sul passaggio d’appalto da Coopservice a LCT non ha dato luogo alla salvaguardia di tutti i posti di lavoro come previsto dall’intesa proposta fin dall’inizio ai sindacati.
Nella serata di giovedì, infatti, ventidue soci/dipendenti di Coopservice hanno deciso di non sottoscrivere l’accordo, restando di fatto a carico della cooperativa, che a questo punto si vede costretta – come risaputo – ad avviare le procedure di mobilità nei confronti di questi lavoratori in esubero.
Pur ipotizzando che i tredici lavoratori attualmente in “evento sospensivo” per malattia, infortunio o maternità, una volta rientrati al lavoro, scelgano di sottoscrivere il passaggio a LCT, la mobilità interesserebbe comunque i restanti nove lavoratori che non hanno accettato di passare in forza alla nuova cooperativa subentrata a Coopservice nella gestione dell’appalto.
“Questa situazione – secondo Andrea Grassi, vice presidente di Coopservice – si sarebbe potuta evitare se le organizzazioni sindacali (particolarmente la CGIL) avessero mantenuto un atteggiamento più equilibrato, anziché esacerbare gli animi dei lavoratori, minacciando di ricorrere a forme di lotta estreme, come l’occupazione del cantiere. Una conduzione della vertenza che ha portato i sindacati a perdere di vista l’interesse primario dei lavoratori, vale a dire il mantenimento per tutti del posto di lavoro, garantito fin dai primi incontri fra le parti”.
Oltre a ciò, giova infine ricordare che, secondo quanto previsto dall’accordo quadro sottoscritto dalle parti, Coopservice si è fatta carico di rioccupare all’interno della linea logistica, ventitré soci/lavoratori non assorbiti nel passaggio d’appalto, assumendosi un impegno assai gravoso nell’attuale situazione di mercato.