Elisabetta-Aldrovandi“Il cosiddetto Contributo Autonoma Sistemazione è una somma, da 200 a 900 euro, che viene corrisposta ai chi, residente nei Comune del Cratere, con l’abitazione danneggiata dal terremoto e ordinanza di sgombero totale, parziale o temporanea, rifiuti la sistemazione nei moduli abitativi e abbia reperito una soluzione in modo autonomo o assistito. E’ un provvedimento importante – spiega Elisabetta Aldrovandi, consigliere comunale per Fratelli d’Italia a Medolla – nonostante alcune storture nell’erogazione e i ritardi di tre o quattro mesi che si verificano in alcuni comuni. Il sussidio viene corrisposto dai Comuni di residenza direttamente alla persona o nucleo familiare che abbia trovato autonoma sistemazione abitativa, fino al ripristino dell’abitazione danneggiata, e comunque non oltre il termine dello stato di emergenza, attualmente fissato al 31 maggio”.

“Ora, tale contributo – prosegue l’Aldrovandi – viene erogato anche agli stranieri, residenti in Italia e con casa di proprietà, i quali, in seguito al sisma, sono tornati nei propri Paesi di provenienza. Mi chiedo quanto tale decisione sia stata opportuna, non soltanto perchè, a oggi, non è dato sapere quante di queste persone siano effettivamente rientrate in Italia, e anche poichè credo che sarebbe stato necessario collegare l’erogazione d ella somma al mantenimento della dimora nello Stato Italiano. Ciò, anche per il fatto che il pagamento non è collegato al ripristino della casa danneggiata, e di conseguenza potrebbe ben accadere che molti stranieri decidano di non rientrare più nel nostro Paese. In questo modo, avrebbero percepito il Contributo per un anno, a che titolo?”.

“Per fare chiarezza sulla questione – interviene Giulia Bellodi, consigliere comunale e UCMAN Fratelli d’Italia a Mirandola – sto preparando un’interrogazione a risposta scritta da presentare al Consiglio dell’Unione dei Comuni il prossimo 7 marzo, nella quale chiederò di avere risposta su quanti stranieri, in seguito al terremoto, sono tornati nel proprio Paese, e quanti, a oggi, sono rientrati”. “Non si tratta – concludono Aldrovandi e Bellodi – di voler distinguere tra terremotati di serie A e terremotati di serie B, ma semplicemente di fare chiarezza su una questione assai delicata, poichè non riteniamo rispettoso nei confronti di coloro che, nonostante le enormi difficoltà, hanno deciso di rimanere qui in Italia, che il contributo sia pagato anche a chi ha lasciato l’Italia, tornando nei propri Paesi dove il tenore di vita è molto più basso e 900 euro al mese rappresentano una somma considerevole”.