L’ultimo ricordo che abbiamo di questo “attore di teatro qualunquista” fu la prefazione al libro del Giudice Spinosa sui massacri della “Uno Bianca”, dove lo stesso Travaglio portò un duro attacco alla magistratura bolognese, accusandola di frettolosità e di superficialità. Questa accusa non poteva essere più inaccettabile e ingiusta nei confronti della magistratura bolognese che svolse il proprio lavoro e con grande impegno e professionalità.
Questo è la cartina tornasole di questa “penna” così faziosa “per concezione” che trasforma le comparsate televisive e gli scritti in spettacoli teatrali durante le quali possiamo solo immaginare, considerato le tematiche affrontate durante le remuneratissime apparizioni televisive, quali possano essere gli avvenimenti politici e non, affrontati, sapientemente serviti sul piatto a tante persone che oggi non credono più a nulla e tanto meno alla politica ed il pubblico sicuramente applaudirà le “travagliate” di già questo ormai consumato attore.
Sarà facile riempire i teatri in questo periodo e Travaglio incasserà ad ogni “recita” un sostanzioso cachet, visto , ad esempio, che il solo incasso del teatro bolognese sarà sui 35 mila euro a serata (costo biglietto platea € 31,30, balconata € 21,30 per una capienza di 1.350 posti).
Non ha mai risposto, questo signore, alla domanda sui redditi percepiti nelle sue molteplici attività e parimenti a Grillo segue la “stesse ed identica carriera”: dalla tv, al teatro ed infine anche Travaglio un giorno creerà un movimento, ergendosi a “tribuno della plebe” sulla quale da anni, però, sta vivendo in uno status non certo “popolare e francescano”.
Non a caso, il suo “spettacolo…” gira per le città in questo periodo elettorale, dove, per par condicio sarebbe stato più corretto non approfittarne, ma si sa, a Travaglio “pecunia non olet”!
(Mauro Sorbi,Consigliere Provinciale UDC)