“Sarebbe stato ben strano definire prioritaria la Ricostruzione dell’Emilia e poi intestarne la rappresentanza a una figura di incerta eleggibilità”: con queste parole il coordinatore della segreteria del Pd Paolo Negro torna sulla lettura che alcuni hanno voluto dare del fatto che, alla fine, il tema del terremoto non sarà affidato nelle liste Pd ad una figura-simbolo, ma al lavoro dell’intera squadra modenese. “La richiesta di Modena era di altro tipo, non è stata accolta nonostante il lavoro fatto e, quindi, sarà tutta la rappresentanza parlamentare modenese del Pd che si impegnerà per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma”.
«Le liste del Pd sono composte e il giudizio non può che essere positivo. Da un lato si profila – anche nella denegata ipotesi di un esito non positivo delle elezioni – quella che diventerà la più larga rappresentanza parlamentare modenese che il centrosinistra abbia mai potuto vantare nella storia. Dall’altra questa rappresentanza sarà composta da persone selezionate attraverso le primarie, raccogliendo decine di migliaia di consensi personali, e da personalità che per profilo e significative esperienze non potranno che giovare al Parlamento e al territorio modenese. Questi sono fatti che, a ben vedere, nessun’altra forza politica potrà rivendicare né sul piano nazionale né su quello locale. A completare un mosaico fortemente positivo e premiante per Modena manca indubbiamente un tassello, pure per noi molto importante, quello della rappresentanza diretta del cratere. Con un ordine del giorno approvato all’unanimità dalla Direzione provinciale del partito avevamo chiesto che la centralità del problema fosse rimarcata da un segnale forte nella composizione delle liste: chiedevamo in particolare al gruppo dirigente nazionale di inserire nella quota “nazionale” certa una presenza di rilievo per l’Area Nord del nostro territorio. Abbiamo lavorato in questa direzione fino alle ultime ore, secondo quel pronunciamento. Da un lato individuando personalità condivise che potessero non solo ben rispondere a questa esigenza, ma offrire piena garanzia di adeguatezza per la parte nazionale e certamente eleggibile della lista. Al contempo chiedendo che la parlamentare Manuela Ghizzoni ricoprisse nella lista il ruolo che meritava – potenzialmente eleggibile – per proseguire, in caso di elezione, il positivo lavoro svolto anche per la Ricostruzione. Viceversa, non è mai stata nostra intenzione derubricare il tutto ad una mera questione di campanile, da comporre con uno strapuntino delle liste per Camera o Senato. Contrapporre quindi la rappresentanza dell’Area nord alla presenza di altri candidati modenese presenti nella seconda parte della lista, magari manomettendo l’ordine consegnatoci dalle Primarie, è fuorviante e inaccettabile. Il terremoto e la Ricostruzione sono questioni essenziali, per noi priorità nazionali: in quanto tali meritano risposte adeguate e non soluzioni pasticciate a cui oggi si fa riferimento sulla stampa. Sarebbe stato ben strano definire prioritaria la Ricostruzione dell’Emilia e poi intestarne la rappresentanza ad una figura di incerta eleggibilità. Così come non era accettabile che la vicenda terremoto fosse infilata tutta dentro l’equilibrio fra componenti ed aree del partito. La risposta non è stata positiva e ne prendiamo atto, anche senza comprenderne appieno le ragioni. Non rimpiangiamo la ‘buona battaglia’ fatta, ed ora guardiamo avanti senza drammi. Sarà una ragione in più per mettere a valore le tante competenze presenti in lista sulla ricostruzione e per impegnare, quanto nei mesi scorsi, tutta la nostra rappresentanza parlamentare sul tema per la prossima legislatura. Ripeto: se si è persa un’opportunità sul piano simbolico, e ne sono profondamente dispiaciuto, dal punto di vista sostanziale e pragmatico la forza e la qualità della prossima rappresentanza parlamentare modenese è la più solida garanzia rispetto alle priorità che siamo e saremo chiamati ad affrontare, a partire dalla Ricostruzione».