“In Italia migrazione fa rima con detenzione. Per questo la soluzione al sovraffollamento può solo essere quella di far scontare le pene nel Paese d’origine”. A dirlo è il responsabile del Dipartimento Federale Sicurezza, Giustizia e Immigrazione della Lega Nord, Manes Bernardini, all’indomani della condanna all’Italia da parte della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo per trattamento inumano e degradante di 7 carcerati nella casa circondariale di Piacenza e nel carcere di Busto Arsizio.
“L’Italia è tra i primi Paesi europei per tasso di detenzione degli stranieri: 743 detenuti ogni 100mila italiani – dice Bernardini –. Nelle carceri del Nord si arriva a una presenza di stranieri del 70 per cento. L’UE ha già fissato – con la decisione quadro del 27 novembre 2008 – l’applicazione del principio del reciproco riconoscimento alle sentenze penali che irrogano pene detentive o misure privative della libertà personale, ai fini della loro esecuzione nell’Unione europea.
Al contrario, ad oggi, nelle carceri italiane sono presenti 9mila detenuti comunitari. La decisione quadro è vincolante e l’Europa deve farla rispettare, vigilando sulla sua attuazione. Non è più prorogabile la necessità di far scontare integralmente ai detenuti stranieri la pena nei loro Paesi di origine. Ricordo inoltre che il precedente Governo aveva stanziato 600milioni di euro per la realizzazione di nuove carceri. Il ministro Paola Severino ha preferito il ‘tana libera tutti’. Chiediamo che anche la gestione dei detenuti sia ‘federalista’: i delinquenti tornino a casa loro”.