Oggi sono state depositate alla Corte di Cassazione di Roma oltre 1milione di firme raccolte in tutta Italia per i referendum su ripristino dell’articolo 18 e abolizione della norma che indebolisce il contratto nazionale di lavoro, abrogativi della recente controriforma del lavoro Fornero e della manovra Berlusconi del 2011.

In provincia di Modena, oltre alle iniziative promosse assieme ai comitati referendari unitari, Rifondazione Comunista da sola ha raccolto 2.000 firme per le quali ringraziamo tutti coloro che hanno posto fiducia nella nostra azione politica.

Ma c’è il rischio che questa importante iniziativa democratica venga messa in discussione dallo scioglimento anticipato delle Camere. Il primo giorno utile per depositare le firme “in sicurezza” era il 2 gennaio, in quanto la legge prevede che non possano essere presentate le firme per i referendum nell’anno precedente alle elezioni; quindi nel 2012 non era possibile presentare le firme. Sarebbe stato sufficiente che Napolitano sciogliesse le Camere il 3 di gennaio e avremo potuto presentare il 2 gennaio i referendum sui diritti dei lavoratori come quelle per abrogare l’orribile riforma delle pensioni della Fornero.

Nonostante gli appelli del comitato promotore, il Presidente della Repubblica Napolitano, con un gesto che riteniamo lesivo della democrazia, ha deciso di sciogliere ugualmente le Camere prima della fine dell’anno, mettendo a rischio la validità delle firme.

Sarà presentato ricorso alla Corte Costituzionale affinché sia rispettata la volontà di centinaia di migliaia di cittadini che hanno firmato per difendere i loro diritti.

(Stefano Lugli – Segretario Prc Federazione di Modena)