Nei giorni scorsi una delegazione dell’esecutivo provinciale del PD di Reggio Emilia, composta dal segretario Roberto Ferrari e dal responsabile lavoro Ruggiero Lamantea, ha incontrato il segretario provinciale della UIL Luigi Angeletti.
E’ stata l’occasione per approfondire le ragioni che hanno portato il segretario della UIL alla scelta di intraprendere lo sciopero della fame quale forte gesto per richiamare l’attenzione delle forze sociali, economiche, politiche ed istituzionali sul tema generale della gravissima crisi economica che morde il nostro territorio ed in particolare sul ruolo che il sistema creditizio può giocare in questa delicatissima fase.
L’incontro non ha avuto solo lo scopo di sincerarsi sulle sue personali condizioni di salute ma si è incentrato soprattutto sull’analisi della situazione attuale e delle cause che l’hanno provocata.
C’è stata ampia convergenza nel riconoscere il ruolo propositivo che il sistema creditizio deve svolgere per aiutare il nostro sistema produttivo, per creare occupazione e ridistribuzione del reddito, aiutando le imprese a superare questa prolungata crisi.
La naturale vocazione di sostegno da parte del credito all’impresa che vuole innovare ed investire perché crede nel proprio prodotto e nella qualità del sistema di produzione – si è detto nel corso dell’incontro – ha alimentato nel tempo un sistema virtuoso che ha fatto forte il nostro territorio. Oggi non possiamo trascurare che in particolare il sistema manifatturiero diffuso ha estremamente bisogno di fiducia e di sostegno da parte del credito per riprendere capacità produttiva ed innovazione tali da poter continuare a competere nel mercato globale.
I soldi del risparmio che il territorio produce devono essere indirizzati prioritariamente a sostenere chi investe nel territorio, siano essi imprenditori o lavoratori.
La solidarietà ha bisogno di scelte. La concertazione fra sistema produttivo, forze sindacali, finanza ed istituzioni deve aiutare a trovare le soluzioni necessarie perché tutti si sentano garantiti.
“Ci auguriamo – hanno detto Ferrari e Lamantea – che non siano necessarie altre dimostrazioni estreme per sollevare questi temi, lavoriamo perché assumano la dignità che meritano da parte di tutti i protagonisti”.