Il Comune di Modena è in attesa del bando della Regione Emilia-Romagna per l’assegnazione delle nove nuove farmacie che apriranno nel territorio comunale. Ad oggi l’iter non si è ancora concluso, ma entro il 23 marzo 2013, cioè entro 12 mesi dall’entrata in vigore della norma sulle liberalizzazioni la Regione dovrà obbligatoriamente terminare il concorso straordinario e assegnare le sedi farmaceutiche.
Lo ha detto l’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative del Comune di Modena Francesca Maletti rispondendo nella seduta del Consiglio comunale di oggi, lunedì 17 settembre, all’interrogazione trasformata in interpellanza dei consiglieri del Pd Paolo Trande e Francesco Rocco sugli effetti locali della conversione in legge del “decreto liberalizzazioni”. In particolare, il capogruppo del Pd ha chiesto quante farmacie verranno attivate a Modena città e provincia, e in che modo, a quanto potrebbe ammontare la perdita di mercato delle farmacie comunali, se è possibile promuovere la costituzione di forme associate di giovani farmacisti con benefici in termini di occupazione.
In provincia di Modena le nuove farmacie saranno complessivamente 24 (15 in provincia), numero risultante dall’applicazione dei parametri definiti per legge, cioè una farmacia ogni 3 mila 300 residenti. Le nove sedi del territorio comunale sono state individuate a seguito di un confronto con l’Ausl e l’Ordine provinciale dei farmacisti: troveranno luogo a S. Donnino, Marzaglia, Fossalta, nel comparto Galilei, nel quartiere sant’Anna-Sacca, nella zona universitaria, a Vaciglio e nelle zone Torrazzi e via Emilio Po-via Uccelliera.
“Le nuove sedi sono state individuate tenendo conto di una serie di esigenze – ha spiegato Maletti – garantire l’accessibilità del servizio farmaceutico anche ai cittadini residenti in aree scarsamente abitate; un’equa distribuzione sul territorio, valutando sia la densità abitativa sia le direttrici dei flussi di traffico e di mobilità delle persone; la necessità di considerare anche le zone che sono o saranno interessate da uno sviluppo residenziale e produttivo a seguito delle rilevanti trasformazioni urbanistiche in atto in alcune parti della città”. Le nuove farmacie “non potranno essere assegnate a Comuni o alle farmacie comunali, ma solo a soggetti privati. Questo comporterà sicuramente un dato rilevante di riduzione di attività assoluta e in percentuale del mercato da parte delle farmacie comunali”, ha precisato l’assessore. “Passando da 46 a 55 farmacie sul territorio si ipotizza un calo del 20% del fatturato delle farmacie esistenti a parità di attività svolte”. L’assessore ha infine aggiunto che l’Ordine dei farmacisti ha mandato una circolare a tutti gli associati con i termini delle norme e la formazione dei punteggi per poter partecipare al bando evidenziando la possibilità di poter sommare i titoli se si partecipa in forma associata. “In seguito allo svolgimento del bando – ha detto – si potrà intervenire attraverso Federfarma o altri enti per agevolare occupazione e nuove imprese locali”.
Sul tema è intervenuto il capogruppo del Pdl Adolfo Morandi, che ha evidenziato come si tratti di un’attività che richieda una formazione professionale di alto livello e come non sia possibile una liberalizzazione totale: “Dai dati esposti l’aumento delle farmacie previsto mi sembra considerevole”, ha affermato. “La scelta è condivisibile anche nell’ottica di aumentare l’occupazione: la legge va anche incontro all’esigenza di dare spazio ai giovani, che possono associarsi sommando i loro punteggi e dando valore alla meritocrazia.
Paolo Trande ha definito “positiva” l’iniziativa del Governo, “che ha introdotto un po’ più di liberalità nel calco delle farmacie. Ho presentato l’interrogazione con l’obiettivi di vedere utilizzate fino in fondo le potenzialità della legge, che consiste solo in una parziale liberalizzazione: avremo bisogno di molto di più per liberare fino in fondo le tante energie che ci sono tra i giovani laureati, ai quali gli atteggiamenti corporativi esistenti impediscono di avere la titolarità di una farmacia”.
In chiusura di dibattito, l’assessore Maletti ha sottolineato che il calo di fatturato ipotizzabile per le farmacie esistenti sia pubbliche che private, che in città sono 46 e diventeranno 55, potrebbe però intervenire negativamente sull’aumento di personale prospettato dai consiglieri, “in quanto alcune farmacie esistenti si potrebbero trovare in futuro nella necessità di diminuire il personale dipendente. Sarà inoltre necessario stare attenti a come verrà prodotto il bando di concorso e i giovani dovranno essere supportati – ha concluso Maletti – il rischio è infatti che i vincitori del concorso non abbiano sufficienti risorse per aprire le farmacie”.