“Interrompere i lavori del Consiglio comunale con urla e offese non è un’azione che rappresenta certo la grande maggioranza dei commercianti, né la rappresentanza delle associazioni. E’ perciò opportuno che prevalga il senso di responsabilità e la volontà di un confronto di merito adeguato rispetto al vero problema che come città abbiamo: la crisi dei consumi e la conseguente crisi del commercio. Su questo ribadisco che siamo disponibili a condividere misure, iniziative e risorse per sostenere le attività dei commercianti e insieme anche definire un piano di arredo urbano, pulizia e parcheggi. Il piano per la pedonalità non è solo mobilità, ma valorizzazione commerciale e turistica.

Sulla T si va avanti come deciso senza ripensamenti. Gli assessori hanno la mia piena fiducia e agiscono in base alle decisioni di Giunta che credo interpretano la volontà della stragrande maggioranza dei bolognesi. Invito perciò al rispetto e ad evitare offese personali. Siamo disponibili a tutti gli incontri che servono, ma dopo vent’anni di dibattiti è ora di decidere e di agire. Bologna sta soffocando per mancanza di decisioni, di azioni (e di inquinamento)”.