Al voto, nella tornata amministrativa del 6 e 7 maggio prossimi, per eleggere il primo cittadino, 18 Comuni emiliano-romagnoli (di cui i capoluoghi di provincia Parma e Piacenza) sui 1027 complessivi in Italia.

Inoltre, in Emilia-Romagna saranno quasi 329 mila (esattamente 328.825 unità, secondo i dati aggiornati al 2° semestre 2011) gli elettori chiamati alle urne: si tratta di poco meno del 10% dell’intero corpo elettorale emiliano-romagnolo ed è fortemente ‘rosa’, poiché le elettrici sono oltre 172 mila. Sul sito http://www.regione.emilia-romagna.it/elezioni sarà realizzata – in collaborazione tra Assemblea Legislativa e Giunta regionale – un’apposita sezione dedicata al voto amministrativo che proporrà news, aggiornamenti e i risultati del voto.

Tra le municipalità 4 Comuni – Parma, Piacenza, Comacchio (Fe) e Budrio (Bo) – hanno una popolazione superiore ai 15 mila abitanti (potrebbero accedere al turno di ballottaggio) e 14 una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti.

Sono 5 i Comuni alle urne nella provincia di Piacenza (Bettola, Carpaneto Piacentino, Monticelli d’Ongina, Piacenza e Villanova sull’Arda), 3 in provincia di Forlì-Cesena (Castrocaro Terme – Terre del Sole, Dovadola e Longiano), 3 in provincia di Modena (Castelnuovo Rangone, Novi e Serramazzoni), 2 nella provincia bolognese (Budrio e Porretta Terme). A questi si aggiungono i Comuni di Comacchio (provincia di Ferrara), Parma, Riolo Terme (provincia di Ravenna), Campegine (provincia di Reggio Emilia) e Coriano (provincia di Rimini).

Si vota, come detto, domenica 6 maggio dalle ore 8 alle ore 22 e lunedì 7 maggio dalle ore 7 alle ore 15: terminate le operazioni di voto si procede allo spoglio. L’eventuale turno di ballottaggio è previsto per domenica 20 e lunedì 21 maggio.

COME SI VOTA

Nei Comuni fino a 15 mila abitanti. Si vota con una sola scheda per eleggere sia il sindaco che i consiglieri comunali. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato sindaco, con accanto a ciascun candidato il contrassegno della lista che lo appoggia.

Il voto per il sindaco e quello per il consiglio sono uniti: votare per un candidato sindaco significa dare una preferenza alla lista che lo appoggia. Si può esprimere la preferenza per un candidato al consiglio comunale. Viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità di voti tra due candidati si tornerà a votare (ballottaggio) per questi ultimi la seconda domenica successiva. Anche in questo caso risulterà eletto chi dei due avrà ottenuto più voti. In caso di ulteriore parità viene dichiarato eletto il più anziano. Una volta eletto il sindaco viene anche definito il consiglio: alla lista che appoggia il sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre i restanti seggi saranno distribuiti proporzionalmente tra le altre liste.

Nei Comuni con più di 15 mila abitanti. Si vota sempre con una sola scheda, sulla quale saranno già riportati i nominativi dei candidati alla carica di sindaco e, a fianco di ciascuno, il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano. Tre sono le possibilità di voto. Si può tracciare un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato sindaco da quest’ultima appoggiato. Si può tracciare un segno sul simbolo di una lista, eventualmente indicando anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di consigliere appartenenti alla stessa lista, e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto ‘voto disgiunto’.

Si può tracciare un segno solo sul nome del sindaco, votando così solo per il candidato sindaco e non per la lista o le liste a quest’ultimo collegate. E’ eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno). Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare il 20 e 21 maggio per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio). In caso di parità di voti al primo turno, verrà ammesso al ballottaggio il candidato alla lista più votata (maggiore cifra elettorale) e, in caso di ulteriore parità, verrà ammesso il più anziano di età (gli stessi criteri saranno usati in caso di parità nel ballottaggio). Al secondo turno viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.

Per stabilire la composizione del consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti (apparentamenti) nel secondo. In pratica, se la lista o l’insieme delle liste collegate al candidato eletto sindaco nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.

RIDUZIONI CONSIGLIERI

Le nuove norme in materia di contenimento delle spese degli enti locali (emanate sia nel 2011, sia nel 2012) hanno disposto la graduale riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori, comunali e provinciali. Per i Comuni con una popolazione superiore a un milione di abitanti i consiglieri sono passati da 60 a 48; con oltre 500 mila abitanti sono passati da 50 a 40; con una popolazione superiore a 250 mila abitanti sono passati da 46 a 36; con una popolazione superiore a 100 mila abitanti (o capoluoghi di provincia) sono passati da 40 a 32; con popolazione superiore a 30.000 abitanti sono passati da 30 a 24; con popolazione superiore a 10 mila abitanti sono passati da 20 a 16; con popolazione superiore a 5.000 abitanti sono passati da 16 a 10; con popolazione superiore a 3.000 sono passati da 12 a 7 consiglieri. Solo 6 i consiglieri per quelli inferiori a 3000 abitanti Diminuiscono anche gli assessori. Per maggiori approfondimenti si possono consultare le circolari del febbraio 2011 e 2012, emanate dal Dipartimento affari interni e territoriali, che forniscono nei dettagli le composizioni dei nuovi consigli e giunte, comunali e provinciali.