La vicenda degli apolidi Senad ed Andrea prima, e adesso quella di Said, il giovane marocchino portato al Cie poco prima che si sposasse e poi fatto rilasciare dal Giudice di Pace, dimostrano quanto sia urgente liberarsi dagli effetti nefasti delle politiche securitarie del centro-destra e della legge Bossi-Fini. Una legge incapace di rispondere alle esigenze di un Paese profondamente trasformato nella sua struttura demografica e sociale.

In particolare, è urgente abolire il reato di clandestinità, con le norme connesse, che ha portato ad un inutile sovraffollamento delle carceri. La Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, nel rapporto pubblicato in questi giorni sulla situazione delle carceri e dei detenuti in Italia, sottolinea il fenomeno del sovraffollamento.

Occorre, inoltre, il superamento dei Cie, che da centri per il trattenimento ai fini dell’identificazione sono stati trasformati in vere e proprie carceri. Serve inoltre il varo di una nuova legge per promuovere l’ingresso regolare e l’integrazione.

A quest’ultimo riguardo ricordiamo che si potrebbe già intervenire approvando le leggi di iniziativa popolare sulla cittadinanza e per il diritto di voto amministrativo agli immigrati, promosse dal Comitato “L’Italia sono anch’io”, sostenute da più di 100 mila firme ognuna, e consegnate alla Camera dei Deputati il 6 marzo scorso.

Esprimiamo, infine, la nostra solidarietà al Giudice di Pace per gli attacchi subiti nei giorni scorsi solo per avere svolto con scrupolosa correttezza il suo dovere: applicare la legge ed evidenziarne le manchevolezze.

Cgil e Cls/Cgil partecipano stasera alla fiaccolata (ore 17 presso il Cie) che la famiglia di Said e le Associazioni modenesi hanno voluto mantenere nonostante l’uscita di Said, per non far calare l’attenzione sul superamento dei Cie luoghi impropri di detenzione.

(Cgil Modena – Centro Lavoratori Stranieri Cgil Modena)