La protesta dei docenti e del personale Ata della scuola che si vedono “beffati” nei loro diritti acquisiti dopo la riforma pensionistica è approdata nella sede del Pd: le parlamentari del Pd Mariangela Bastico e Manuela Ghizzoni hanno, infatti, incontrato una parte di coloro che, a un soffio dall’agognato traguardo perché tutti raggiungono quota 96 nel 2012, rischiano di non riuscire ad andare in pensione quest’anno.
Il tema interessa, nel modenese, un centinaio di persone: sicuramente la metà era presente all’incontro con le parlamentari modenesi del Pd che, in questi anni, più si sono occupate dei problemi della scuola, la senatrice Mariangela Bastico, ex vice-ministro all’istruzione, e la deputata Manuela Ghizzoni, attuale capogruppo Pd in Commissione istruzione della Camera. L’affollato incontro si è tenuto, nel tardo pomeriggio di venerdì 23 marzo, presso la sede del Pd in via Scaglia, a Modena. Come alcune migliaia di loro colleghi in tutta Italia, i docenti e il personale Ata stanno provando a far valere un loro diritto, assimilabile a quello dei loro colleghi del settore pubblico e privato: la riforma pensionistica targata Fornero salvaguardava “quota 96” (60 anni di età anagrafica e 36 anni di contributi effettivi, oppure 61 anni di età e 35 di contributi) ma da conseguire entro il 31 dicembre 2011. Il ragionamento del governo è stato fatto sulla base dell’anno solare, solo che nella scuola l’intera organizzazione è basata sull’anno scolastico: c’è un unico giorno utile per il personale della scuola per andare in pensione, il 1° settembre di ogni anno, indipendentemente da quando si maturano i requisiti. “Abbiamo presentato un emendamento al decreto milleproproghe per spostare al 31 agosto 2012 la data per la verifica del possesso dei requisiti, in quanto riteniamo sia una norma di giustizia, volta ad equiparare il personale della scuola agli altri lavoratori.” dichiarano Bastico e Ghizzoni. Purtroppo la battaglia parlamentare non ha avuto esito positivo e gli emendamenti non sono stati accolti. Ma la protesta dei docenti continua e sono sempre più agguerriti. Attraverso ricorsi al Tar e diffide all’Ufficio scolastico provinciale sono intenzionati a far valere i loro diritti e cercare di ottenere la possibilità di poter andare in pensione con le vecchie regole. “Intendiamo continuare il nostro impegno politico e parlamentare, sostenuto dal PD e dai gruppi parlamentari PD, perché nei prossimi disegni di legge o decreti legge che il Governo approverà e presenterà alle Camere ci sia la norma sullo spostamento al 31 agosto 2012 – dichiarano le parlamentari Pd- ad iniziare dalla riforma del mercato del lavoro o da uno specifico provvedimento sul sistema pensionistico, volto a correggerne alcune criticità’, quali quelle relative agli esodati ”
“Se l’iniziativa non sara’ del governo, ripresenteremo emendamenti in Parlamento”.