Il Comune di Bologna è stato condannato per condotta antisindacale nei confronti di Usb, Unione sindacale di base del pubblico impiego. A settembre l’amministrazione aveva interrotto i rapporti con il sindacato e disdetto il relativo protocollo, firmato dall’allora sindaco Sergio Cofferati. Secondo il giudice del lavoro di Bologna, Carlo Sorgi, l’azione del Comune è illegittima perchè non avrebbe riconosciuto il ruolo del proprio interlocutore prima ancora di avere un confronto con lui.

“La sentenza di oggi conferma nella sostanza un comportamento scorretto da parte di USB nei confronti di questa Amministrazione, infatti così recita l’atto del giudice: ‘Osserva questo giudice che non appare discutibile che forme di lotta sindacale che superino i confini della più aspra contrapposizione per arrivare al dileggio o all’offesa personale (come pure risulta avvenuto nel caso di specie alla luce degli allegati di parte convenuta) debbano essere sempre esecrati e condannati’.

Per quanto ci riguarda viene avanzato un rilievo formale al Comune di Bologna per quanto concerne la modalità di disdetta del Protocollo ed è questo il motivo esplicito della condanna. In questi mesi di inizio mandato le relazioni tra noi e USB non si sono mai interrotte per quanto riguarda il rapporto di RSU aziendale, tantomeno sono mancati i momenti di confronto su altre specifiche situazioni.

L’Amministrazione comunale nel rispetto del sistema delle relazioni sindacali del pubblico impiego, si è mossa separando gli ambiti: quello a carattere generale/politico, che non impone alcun obbligo alla

Amministrazione, da quello aziendale, che vede il Comune come datore di lavoro con tutti gli obblighi previsti dal Contratto nazionale di lavoro.

Si ribadisce pertanto che l’Amministrazione ha agito rispettando sempre l’interlocutore, come il protocollo stesso consiglia alle parti, al contrario della controparte che, con i suoi comportamenti, l’ha costantemente violato, come peraltro riconosciuto nelle motivazioni della sentenza laddove parla di ‘dileggio’ e ‘offesa personale’.

Rispettiamo la sentenza e quindi, al momento, consideriamo in vigore il protocollo e procederemo pertanto a promuovere un incontro con USB.

Nel frattempo ci riserviamo infine di valutare se ricorrere in appello”.

(Matteo Lepore, assessore con delega alle Relazioni Sindacali Esterne all’Ente)