Ci sarebbero delle prime ammissioni da parte dei poliziotti arrestati a Bologna nell’ambito di due distinte inchieste. G.N., uno degli agenti delle Volanti della questura di Bologna arrestati il 5 marzo, avrebbe ammesso le botte a un pusher, ma non la rapina.

Mentre il poliziotto accusato di concussione sessuale, nell’interrogatorio di garanzia avrebbe ammesso i rapporti con alcune donne straniere, ottenuti secondo l’accusa promettendo ‘corsie preferenziali’ per avere il permesso di soggiorno, ma avrebbe sostenuto che erano consenzienti.