Riteniamo sacrosante le ragioni dei lavoratori e della Fiom, a fronte della volontà del governo Monti di cancellare l’articolo 18 e di rendere ancora più precario il presente e il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori, e a fronte della cancellazione da parte di Marchionne del contratto nazionale di lavoro e del tentativo di espellere il più grande sindacato dei metalmeccanici dalle fabbriche Fiat.
Ci appare alquanto bizzarra la teoria del Governo secondo cui si può creare occupazione aumentando ancor di più la precarietà in un Paese in cui già oggi sono in vigore 46 diverse forme di contratto di lavoro. E ci pare del tutto falso sostenere che l’art.18 impedisce il licenziamento quando questo è una norma antidiscriminatoria per nulla legata ai licenziamenti.
Democrazia e lavoro sono le due parole attorno a cui ruota lo sciopero e la manifestazione della FIOM a Roma. Concetti che fanno parte anche della nostra proposta politica per riportare la democrazia nelle fabbriche e rendere i lavoratori meno precari, più garantiti e sicuri. Una proposta politica che potremmo riassumere nello slogan meno legge 30 più art.18.
Per questo la Federazione della Sinistra è mobilitata, anche a Modena, per la riuscita dello sciopero generale e invita tutte e tutti a sostenerlo e a parteciparvi.
(Stefano Lugli, segretario PRC Federazione di Modena – Mario Ori, segretario PdCI Federazione di Modena)