Una riflessione che attraversa i secoli, dallo Stato Estense ai giorni nostri, sul significato e sul valore delle donne e dell’essere donna. Questo il filo conduttore del calendario delle iniziative organizzate dall’Amministrazione comunale di Sassuolo in occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, presentato questa mattina in una conferenza stampa in Municipio dall’Assessore alle pari opportunità, Claudia Severi, insieme a Roberta Iotti ed Elena Bianchini Braglia, autrici del libro ‘Ritratti impossibili di Dame Estensi”.

Nella giornata dell’8 marzo sono tre gli appuntamenti previsti a Sassuolo: Alle 17, alla sala Biasin di via Rocca, alla presenza del Sindaco e dell’Assessore Severi, Roberta Iotti ed Elena Bianchini Braglia presenteranno il libro ‘Ritratti impossibili di Dame Estensi” che ripropone i secoli di storia del ducato estense attraverso i ritratti di marchese, duchesse, regine, figlie, mogli, amanti e madri dei più celebri sovrani.

Alle ore 18 le due autrici inaugureranno l’omonima mostra in Paggeriarte, in Piazzale della Rosa, visitabile ad ingresso libero fino al 25 marzo.

Le iniziative dell’8 marzo prevedono poi, alle ore 21, al Teatro Carani, la conferenza ad ingresso libero sul tema ‘Cosa vuole dire essere donna oggi? Spunti di riflessione sulla figura femminile nel XXI secolo’, con la giornalista Cristina Magnaschi, direttore di prestigiose riviste e ormai ospite fissa del programma l’Italia sul 2.

Gli appuntamenti si concluderanno domenica 11 marzo, alle ore 17, all’antica trattoria Pavlot – in Piazzale Roverella dove si parlerà di ‘Donne forti e fragili, razionali ed emotiva, materiali e spirituali’ nell’iniziativa promosso dall’Associazione Artemisia.

“Quest’anno – ha affermato l’Assessore alle pari opportunità Claudia Severi – abbiamo voluto proporre una riflessione aperta ad autorevoli contributi sul ruolo e sul valore che la donna, e più in generale l’universo femminile, hanno rappresentato nel corso dei secoli fino ad arrivare ai giorni nostri. Analizzando l’immagine della donna nel passato ci si rende conto che le società cambiano ma la forza e l’importanza delle donne, mai ostentata, spesso nascosta e quasi mai valorizzata, rimane inalterata. Il ruolo e l’importanza delle donne e dei valori di cui sono portatrici, all’interno della nostra società, è sempre stato e rimane forte e determinante, al di la degli stereotipi.

In una società dei diritti come la nostra ha ancora senso parlare di pari opportunità e di diritti specifici delle donne? Per noi ce l’ha eccome. Pur essendone il ruolo ed il valore formalmente riconosciuti ed affermati nella nostra società, l’importanza delle donne non ha infatti ancora avuto un sostanziale e concreto riconoscimento in termini di opportunità e rappresentanza ai livelli alti dell’amministrazione pubblica e nel mondo del lavoro.

Allo stesso tempo, all’interno della società moderna, esistono realtà in cui la donna non solo non vede riconosciuti i propri diritti ma vede addirittura calpestare la propria dignità di individuo. Diritti negati, a partire dalla libertà di movimento e di integrazione alla nostra società, preclusa a tante donne straniere che vivono in Italia, in condizione si subalternità e segregazione. Dignità calpestata dalla violenza di uomini e partner, consumata spesso all’interno delle mura di casa che, come conferma la cronaca di questi giorni, si spinge alla morte. La festa della donna deve essere anche la festa di queste donne violate, nella consapevolezza che la riscoperta e l’affermazione di ciò che significa essere donna oggi sia elemento fondante per combattere discriminazione, violenza, segregazione e contribuire alla costruzione di una società e di un futuro migliore.

Non e’ sterile retorica, nè un rigurgito del rivendicazionismo femminista, da cui prendo le distanze: è cercare di fare stare meglio le donne, è interrogarsi sui diritti che ancora a tante di essi non vengono riconosciuti, è diventare sempre più solidali con le altre. E’ un giorno dedicato a svegliare le coscienze”

Nella foto: l’Assessore comunale alle pari opportunità Claudia Severi insieme all’organizzatrice Mara Calzolari (Atelier d’arte Modena), e alle autrici Roberta Iotti ed Elena Bianchini Braglia