”Vengo dipinto come una colomba, ma io non mi ritengo nè colomba nè falco, sono una persone equilibrata che vede dei problemi e che cerca soluzioni che vadano nell’interesse di tutti insieme agli altri imprenditori”. E’ la definizione che ha dato di sè Giorgio Squinzi, presidente di Mapei, già presidente di Federchimica, oggi candidato alla successione di Emma Marcegaglia alla presidenza di Confindustria, in corsa con Alberto Bombassei. Squinzi, parlando ad un convegno della Cisl a Milano ha poi spiegato come ”competitività, semplificazione e credito” siano le due priorità di quella che ”è una raccolta di idee che ho messo per iscritto, non ancora un programma, che farò solo se sarò nominato alla presidenza di Confindustria”.

”Bisogna ritrovare – ha precisato – la competitività delle imprese e l’entusiasmo a schiodare l’Italia dalla 80/a posizione in cui si trova nel gradimento degli imprenditori esteri; sono angosciato dal problema della disoccupazione giovanile, superiore al 30% ed in alcune aree anche al 50, soglia che può diventare brodo di coltura per la criminalità”.

”Bisogna avere l’ossessione della crescita – ha aggiunto – come i nostri padri, un’ossessione che dobbiamo poter tramandare alle nuove generazioni” ma soprattutto occorre mettere mano ad una ”semplificazione normativo-burocratica del Paese che spesso richiede tempi illogici per realizzare degli investimenti”.

A causa della ”complicazione burocratica” Squinzi ha indicato come per fare fronte ”all’elevato costo dell’energia in Italia, dei dodici progetti di rigassificatori ne abbiamo realizzati solo due e di questi uno è fermo”. Quanto alle infrastrutture ”sono importanti sia quelle materiali sia quelle immateriali, come l’istruzione e la banda larga dato che in Italia siamo ancora lontani dai 100 mega indicati dalla Ue”.

Dopo aver citato il ”problema fiscale che impatta sull’entusiasmo degli imprenditori” Squinzi ha sottolineato come ”il problema del credito sarà una priorità assoluta nella mia Confindustria e gli amici dell’edilizia lo sanno bene perchè il 50% delle loro imprese rischia di chiudere”.

”Sono milanista, se ho un sogno è portare il Sassuolo in serie A e battere l’Inter”. Con questa indicazione, riferita al calcio, il candidato alla presidenza di Confindustria ha reso nota la sua fede calcistica. Il presidente di Mapei ha poi spiegato che il sostegno dell’azienda alla squadra di calcio emiliana è ”un tributo al distretto della piastrella che ha consentito alla mia azienda di diventare grande nel mondo”.