La storia del Savurett di Carpineti e Reggio Emilia è uno dei cineracconti più belli d’Italia. A decretarlo la giuria del 7° Premio Cinema di Academia Barilla 2012 “Storie di cucina” che, nei giorni scorsi, a Parma ha proclamato i vincitori per l’anno in corso. Tra questi “Il Savurètt – Il Saporetto”, un filmato con regia e produzione di Silvia Degani, da un’idea del giornalista e agronomo Gabriele Arlotti, si è aggiudicato il secondo premio assoluto.
“Ne sono oltremodo orgogliosa – racconta la regista reggiana Silvia Degani – perché in questi anni di produzioni televisive ho avuto modo di riprendere storie divenute mie. E’ un premio che mi sento di condividere con tutti i protagonisti delle migliori eccellenze reggiane”.
“La notizia è giunta inattesa e gradita – spiega Nilde Montemerli, sindaco del Comune di Carpineti – perché il nostro comune in questi anni, ha inteso valorizzare le proprie tipicità e, tra queste, spicca il Savurett raccontato in un cortometraggio di 14 minuti e nel quale spiccano interviste e immagini a persone e luoghi carpinetani. Gliene esprimo gratitudine e ricordo il lavoro di Nunzio Ferrari, assessore nel precedente mandato, che ha rilanciato questa idea, lavorando per le prime cotture anche di notte, e acquistando le piantine per rilanciarlo nel carpinetano: da allora siamo andati lontano”.
“Dapprima l’indagine storica, poi un lavoro di alcuni anni fa delle scuole medie di Carpineti guidate da Ermanno Beretti, quindi la maratona del Sapore e, finalmente, un progetto vero e proprio voluto dal Comune di Carpineti, da Vanni Malvolti e Simone Bertani – afferma Gabriele Arlotti, direttore del Consorzio per la valorizzazione dei prodotti dell’Appennino Conva, coordinatore del progetto – . Il Savurett ha ora un logo, un disciplinare nei quali risalta la tipica cottura lunga un giorno e una notte, metodo per salvare l’essenza della frutta addirittura per lustri e lustri, come dimostrato da uno studio dell’Università di Modena e Reggio. Assieme al documentario sul Formadio di Ubaldo Montruccoli, ora un’altra testimonianza filmica sull’eccezionalità delle tipicità reggiane”.
“Il Savurett è definito nettare degli dei – aggiunge Silvia Degani -. Ho inteso raccontare la sua anima e l’anima di chi, in tempi passati, ha messo a dimora piante di pere (Spalèer, Baraban,…) e mele (Campanina…) autoctone che sono l’ingrediente principe di questa composta di frutta. Per questo nella narrazione i colori autunnali dell’Appennino sono accompagnati da musiche mie e ne richiamano la magia, il gusto arcaico, ma nello stesso tempo moderno”.
Nel filmato sono presenti notizie e interviste di Gabriele Arlotti, del professor Ermanno Beretti (sceso anche a Parma per la premiazione) e dei produttori di Savurett Agostino Leuratti e la figlia Elisa, la più giovane produttrice di questa tipicità, di recente riconosciuta come prodotto agroalimentare tradizionale. Singolare la testimonianza della signora Rita Vender che custodisce un attrezzo unico e artigianale per la spremitura della frutta per ottenere il succo alla base del Savurett, cui a fine cottura saranno aggiunte fette di pera per darne consistenza. Sempre della signora Rita un vasetto di Savurett di 40 anni, perfettamente conservato e ancora molto buono.
Un trailer del filmato è visionabile su Youtube. La qualificata giuria, presieduta da Gianluigi Zenti (direttore Academia Barilla) e con al suo interno il regista Giovanni Martinelli, ha assegnato il primo premio a “Basilicata: gente e cucina d’un luogo altrove”, un documentario di Umberto Montano e Mario Rael. Il filmato sul Savurett si è aggiudicato il secondo premio con questa motivazione: “Il recupero di una tradizione contadina antica e ricca di suggestioni, si affianca a timbri sonori armoniosi, fotografia impeccabile e un montaggio che rende con equilibrio i ritmi e i colori delle terre alte d’Appennino”.
Il premio Academia Barilla “Storie di cucina” intende promuovere, attraverso il cinema, lo sviluppo e la difesa dei valori più caratteristici della tradizione gastronomica italiana. È organizzato con la collaborazione del Comune di Parma, dell’Università degli Studi di Parma e del Festival “Mondo piccolo cinematografico”. Gode del patrocinio della Camera di Commercio di Parma e dei Musei del Cibo della provincia di Parma.