«Sulla Maserati è previsto a breve termine un incontro con il ministro Passera richiesto dal presidente delLa Regione Vasco Errani. Sarà quella l’occasione per esaminare congiuntamente la situazione dello stabilimento modenese e le scelte più generali del gruppo Fiat». Lo ha annunciato Francesco Ori, assessore provinciale al Lavoro, rispondendo in Consiglio provinciale a un’interpellanza sul futuro della Maserati a Modena presentata dal capogruppo del Pd Luca Gozzoli: «Ai livelli della Maserati – ha sostenuto il consigliere – non è secondario che un’auto venga prodotta qui o altrove. Questa città ha dato tanto a Fiat e ora quanto sta ricevendo in cambio?».
Nella risposta l’assessore Ori ha ricordato come siano state puntualmente disattese le ripetute richieste di chiarimento rivolte alla dirigenza della Maserati. «L’annuncio che Fiat produrrà il suv Maserati nello stabilimento di Detroit – ha affermato Ori – acuisce le preoccupazioni presenti da tempo e dovute alla mancanza di una piano industriale che definisca modelli futuri a investimenti a medio e lungo termine, e soprattutto all’assenza di scelte industriali coerenti con una presenza produttiva di Maserati a Modena».
Ribadendo che l’incontro con il ministro Passerà sarà l’occasione per assumere le iniziative opportune per rilanciare una politica industriale di sviluppo che tuteli al contempo l’occupazione e il tessuto economico territoriale, Ori ha confermato l’impegno della Provincia «per far sì che a Modena rimanga la produzione e non una semplice vetrina commerciale».
Secondo Dante Mazzi (Pdl) che ha aperto il dibattito, i problemi principale è quello di un territorio che anni fa era attraente per le imprese ma dal quale ora si fugge: «Un problema anche nazionale, effetto della globalizzazione. Dobbiamo riflettere – ha invitato il consigliere – sui motivi che portano le nostre aziende ad aprire stabilimenti all’estero dove assumono laureati italiani ma secondo le leggi del posto e non le nostre». Per Fausto Cigni (Pd) «oggi paghiamo anni di governo che non ha fatto il suo mestiere non affrontando la crisi. Il piano industriale che ha in testa Marchionne è fondato solo sulla produzione negli Stati Uniti e lui sta venendo meno ai patti stipulati per gli stabilimenti italiani: quello che deve fare il ministro è chiedere a Fiat di rendere conto di questo e non solo per quanto riguarda la Maserati».
Dopo che Livio Degliesposti (Lega nord) ha commentato che «se in Italia non si comprano auto Fiat, per forza spostano la produzione all’estero», Luca Gozzoli ha replicato affermando che «Modena rischia di perdere Maserati non per la crisi ma per una scelta strategica dettata da un sistema per il quale la qualità e l’eccellenza dei prodotti, dovuta anche alla capacità e all’intelligenza del territorio dove sono stati inventati, non conta più nulla».