“Lo stop alla terza linea del termovalorizzatore di Modena conferma tutte le contraddizioni e gli errori portati avanti in questi anni dalle amministrazioni di sinistra sul tema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e che noi abbiamo ripeturamente denunciato. E’ di fatto confermato che, nonostante gli ingenti capitali investiti (di cui Hera, Comune di Modena e Provincia dovranno rendere conto), della terza linea non c’è bisogno.

E’ di fatto confermato il paradosso politico di una sinistra che ha insistito da un lato per aumentare la potenzialità di incenerimento di rifiuti indifferenziati, e dall’altro raccontava che grazie alla raccolta differenziata era sempre meno la percentuale di rifiuti indifferenziati. Il cambio di rotta sull’opportunità di potenziare l’inceneritore conferma, in pratica, non solo macroscopici errori sul piano economico, ma anche una totale e preoccupante indeterminazione sul piano politico e della governance di un settore così delicato ed importante come quello della gestione dei rifiuti.

Insieme alla terza linea è ora necessario bocciare l’altrettanto dannosa linea portata avanti dalle amministrazoni di sinistra. Senza considerare gli effetti senza dubbio positivi soprattutto sulla salute pubblica, derivanti dal mancato potenziamento del termovalorizzatore e dalla mancata emissioni di inquinanti in più, sul quale pesavano le perplessità del mondo scientifico e dell’ordine dei medici. Ora Provincia, Comune ci dicano che cosa intendono fare, naturalmente dopo aver sentito e assecondato, come sempre, Hera”.

(Dante Mazzi, capogruppo PdL in Consiglio provinciale di Modena)