Sarà Paola Samoggia la protagonista del prossimo appuntamento con Salto nel Suono, dedicato al “fotogramma musicale”, un genere, ideato quasi dieci anni fa dalla compositrice Paola Samoggia, che cerca di suggerire una corrispondenza tra le suggestioni visive prodotte dall’operare artistico e una costruzione sonora. Il materiale musicale viene realizzato con strumenti tradizionali, sintetizzatori, rumori appartenenti ad altri emisferi sonori o di pura invenzione. Il panorama risultante tenta di amplificare la fruizione creando un nuovo ambiente in cui suoni ed immagini possono incontrarsi. Nella personale ricerca compositiva intrapresa, il computer è considerato strumento essenziale per la gestione e la composizione di suoni e rumori grazie a due sue peculiarità: la sua assoluta precisione e la capacità di sincronizzazione, entrambi impossibili da ottenere dall’essere umano. Suono e rumore, inoltre, perdono, all’interno del mezzo digitale, la loro storica valenza di opposti dal momento che vengono considerati entrambi dati numerici ugualmente utilizzabili e si trasformano dunque in una sorta di materia prima indistinta con cui fare musica. Giovedì 23 alle 21 sempre in fonoteca, verrà recuperato l’appuntamento de “Il suono che emoziona”, annullato a causa delle nevicate delle scorse settimane. L’incontro, in collaborazione con la biblioteca comunale di Nonantola, è rivolto a genitori, insegnanti e a tutti coloro che sono interessati a scoprire il ruolo fondamentale che riveste la musica nello sviluppo sensoriale e cognitivo dei bambini.

Paola Samoggia (Bologna, 1964)

Studia pianoforte sotto la guida del M.° Walter Proni e si perfeziona nel repertorio classico con i M.i Pahnofer e Drexler dell’Accademia di Vienna e con il M.° polacco Kerner nell’interpretazione di Chopin. Contemporaneamente agli studi musicali, nel 1979 inizia lo studio dell’informatica che si rivelerà fondamentale per il suo percorso creativo. Nel 1982 inizia le prime esperienze compositive.In una continua sperimentazione di nuove forme di composizione, affianca al pianoforte lo studio del sax, del violoncello e della musica elettronica e approfondisce tecniche d’improvvisazione jazzistica frequentando i corsi della Scuola Internazionale di Jazz di Siena e della Music Academy di Bologna.