Negli anni 60 le possibilità di cura per il melanoma della pelle erano quasi nulle, oggi si arriva a salvare l’80% dei malati, ma è fondamentale la tempestività della diagnosi. La prevenzione e la diagnosi precoce sono l’oggetto del Corso Avanzato di Dermatoscopia che, giunto alla 3^ edizione, si svolgerà a Bologna domani, Sabato 18 Febbraio, sotto la direzione del dott. Giuseppe Argenziano (foto), ricercatore presso l’Azienda Ospedaliera-IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova.
Porre attenzione ai cambiamenti che i nevi sviluppano sul nostro corpo è una buona abitudine, anche perché i tumori cutanei rappresentano la forma tumorale maligna più diffusa nella popolazione mondiale. Considerato raro fino a pochi anni fa, il melanoma – tumore severo – registra in Italia circa 9.000 nuove diagnosi all’anno: negli ultimi 10 anni c’è stato un aumento dell’incidenza di tipo esponenziale.
La prevenzione ha fatto passi da gigante con la dermatoscopia, metodica non-invasiva per la diagnosi dei tumori cutanei, divenuta uno strumento essenziale per la gestione clinica dei pazienti che arrivano in ambulatorio per il controllo dei nei. “La dermatoscopia mette in evidenza strutture microscopiche non visibili ad occhio nudo e, come dimostrato in più studi, permette un fondamentale miglioramento della capacità diagnostica del Dermatologo, solo ed unico Specialista autorizzato a refertare tale esame, in regime di convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale ”, spiega il Dott. Giuseppe Argenziano.
“Ancora oggi – prosegue il dermatologo – lo screening del melanoma rappresenta un costo piuttosto rilevante per il Servizio Sanitario Nazionale dato l’impiego ancora limitato di questa nuova tecnica, la dermatoscopia, che consente diagnosi molto precise. L’alto costo della prevenzione, infatti, è principalmente deteminato da un numero elevato di falsi positivi clinici che si traduce in numero elevato di asportazioni non necessarie di nevi. Con la diagnostica tradizionale, su 30 asportazioni uno solo è un tumore; con la dermatoscopia si ha una diagnosi corretta su 5 sospetti clinici, con un numero inferiore di falsi positivi e, conseguentemente, un numero minore di interventi inutili” conclude Argenziano.
Giuseppe Argenziano è responsabile della Skin Cancer Unit dell’Ospedale reggiano, nata dal progetto – avviato un anno fa – dedicato alla creazione di un Centro ad Alta Tecnologia Diagnostica per i Tumori della Pelle. Nel corso del primo anno di attività al Santa Maria Nuova sono stati circa 500 i pazienti sottoposti a screening e circa 50 i melanomi asportati.
Il Corso, che avrà come docenti anche la Prof.ssa Annalisa Patrizi, Direttore della Dermatologia dell’Università di Bologna e il Dott. Pier Alessandro Fanti, responsabile dell’Unità Melanoma della Dermatologia del Policlinico Sant’Orsola – Malpighi, rappresenta un momento di reale scambio e di aggiornamento tra specialisti dermatologi, che avranno modo di confrontare le proprie conoscenze e competenze nel riconoscere, il più precocemente possibile, le neoformazioni pigmentate benigne e maligne della pelle.