“Parleremo con le Regioni e le Anci regionali per promuovere il ricorso alla Corte costituzionale sull’articolo 35 del decreto sulle liberalizzazioni, che trasferisce allo Stato la liquidità delle tesorerie degli enti locali. Ci muoveremo attraverso i Cal (Consigli delle autonomie locali, ndr), come fatto per l’articolo 16 della manovra estiva sui piccoli Comuni”.

Lo ha annunciato il presidente dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, incontrando i giornalisti al termine dell’Ufficio di presidenza tenutosi oggi nella sede dell’associazione a Roma. Al centro della discussione anche le questioni del Patto di stabilità, dell’Imu con la fine delle esenzioni sugli immobili della Chiesa annunciata dal governo, e l’emergenza neve.

TESORERIE COMUNALI – Delrio ha parlato di “una norma inaccettabile” che lede non solo l’autonomia finanziaria dei Comuni, ma infligge loro un danno patrimoniale notevole. “Lo Stato – ha sottolineato Delrio – risparmierà più di 300 milioni di euro, ma i Comuni ci rimetteranno più di 300 milioni, peraltro aggiuntivi rispetto alla manovra già fatta. La decisione andava perlomeno concertata con noi, e si poteva discutere di una riduzione del taglio dei trasferimenti e di quelli subiti dagli enti locali. Siamo comunque in attesa di un incontro con il governo. Per quanto ci riguarda continueremo ad essere collaborativi, ma giudichiamo negativamente la mancata concertazione. Capisco il governo, il quale in questo modo potrà risparmiare ad esempio sull’emissione dei Bot, però vorrei ricordare che i Comuni non possono contare su strumenti come l’emissione di Buoni… ”.

Delrio ha poi anticipato che alcune città – Venezia, Roma e Bologna – stanno valutando un percorso diverso dal ricorso alla Consulta, con un’azione di accertamento davanti al giudice ordinario sulla legittimità dell’operazione di trasferimento forzoso delle Tesorerie.

PATTO DI STABILITÀ, SICUREZZA E EMERGENZA NEVE – Su questo punto Delrio ha ribadito la posizione, presa dall’Anci all’unanimità, per i bilanci 2012: “Se entro fine mese il governo non assumerà una revisione concordata e concertata con noi, come si è impegnato a fare con la legge di stabilità, i Comuni potrebbero autorizzare alcune spese indifferibili per il bene dei cittadini”. Senza novità sostanziali, “chiederò al Consiglio nazionale dell’Anci, in programma il 29 febbraio a Napoli, un mandato per dare precise linee guida ai Comuni”.

Tra le spese indifferibili vi sono i pagamenti alle imprese in crisi, le spese per la messa in sicurezza delle scuole e del territorio, come gli interventi per scongiurare il rischio idrogeologico e le spese per l’emergenza neve. “Aspettiamo fine mese, i bilanci dei Comuni, però, così come le opere vanno fatti, e a quel punto gli enti procederanno secondo coscienza per la sicurezza dei cittadini”, ha sottolineato.

“Andrò a visitare i Comuni più colpiti dall’emergenza di questi ultimi giorni”, ha poi annunciato Delrio sottolineando che molte Amministrazioni comunali “hanno già speso tutto quello che avevano in cassa”. Il presidente ha accennato inoltre all’accordo raggiunto la scorsa settimana a palazzo Chigi: “Abbiamo ottenuto che ci sia la copertura delle spese sostenute anche sul Patto di stabilità. Adesso vigileremo perché questo accada. Certo – ha ammesso – ci sono ancora preoccupazioni tra i Comuni per il pagamento delle spese. Per questo, della distribuzione del carico finanziario affrontato in questi giorni, discuteremo nella prossima Conferenza unificata del 22 febbraio”.

CORTE DEI CONTI E BILANCI COMUNALI – “I dati diffusi oggi dalla Corte dei conti circa il taglio delle spese dei Comuni nell’anno 2011 confermano il trend positivo della gestione dei Bilanci dei Comuni italiani, ha sottolineato Delrio. “Sono dati – ha aggiunto – che confermano anche che le città hanno dato un contributo importante al miglioramento dei saldi di finanza pubblica. Il problema è che tutto ci è avvenuto a discapito delle comunità locali; la forte diminuzione degli investimenti non significa infatti altro se non che sono state fatte meno scuole, meno strade, meno asili e ovviamente meno manutenzioni. E tutto questo vuol dire che le città oggi sono più povere”.

”In questa situazione – ha sottolineato Delrio – credo sia necessario voltare pagina. Lo Stato consideri i Comuni come alleati e veri custodi del rigore dei conti pubblici e cominci a vederci come protagonisti di una nuova stagione di crescita e lavoro per le nostre comunità, uscendo da una visione dell’economia legata solo a dogmi formali, ma lontana dalla vita reale di cittadini e imprese”.

IMU E CHIESA – Riguardo alla fine dell’esenzione Imu per la Chiesa, Delrio ha commentato: “Mi pare che il governo si stia muovendo in coerenza con le direttive europee e allo stesso tempo anche la Chiesa si è detta disponibile a discutere del tema. Certo anche di questo si poteva parlare con i Comuni, che potevamo dare una mano”. Delrio ha detto che il valore dell’esenzione dell’imposta municipale sugli immobili di proprietà della Chiesa oscilla, in Italia, tra i 500 e i 600 milioni di euro: “Ma si tratta di una stima prudenziale, perché ci sono problemi tecnici legati all’accatastamento di molte di queste strutture destinate ai fini esclusivamente commerciali”. Altre stime, come quella Ifel, parlano infatti di un miliardo di euro.

Il presidente Anci ha anche auspicato un ritorno dell’Imu nelle casse dei Comuni: “La nostra proposta al governo è che nel 2012 rientri almeno il 70%, tagliando sui rispettivi trasferimenti, mentre che dal 2013 ci sia il rientro di tutto il gettito. Su questo attendiamo ancora risposte. Sull’Imu pretendiamo che con il governo si compia un iter virtuoso”.