E’ indegna di un paese civile la sentenza che ieri ha stabilito che gli autori di uno dei delitti più ripugnanti e terribili, dalle conseguenze devastanti per la vittima, lo stupro di gruppo, potranno non andare più in carcere. La Corte di cassazione ha stabilito che sarà di volta in volta il giudice a decidere se gli accusati dello stupro di gruppo andranno in prigione ad aspettare il processo.

E’ una decisione gravissima e vigliacca che darà forza agli stupratori e renderà ancora più deboli e indifese le vittime, che potranno essere minacciate, intimidite e addirittura ancora violentate dai loro aguzzini. Una sentenza che verrà usata dai difensori per diminuire la gravità dei fatti e per “giustificare” gli autori.

Una sentenza che rivela come i giudici che l’hanno emessa non considerino lo stupro di gruppo un reato di gravità estrema, una distruzione fisica e psicologica della vittima, spesso giovanissima.

Una sentenza che prova in modo brutale e impressionante quanto profondo sia, in questo paese, il maschilismo per cui la violenza sulle donne è da ritenersi un reato minore.

Noi della Conferenza permanente delle donne del PD respingiamo questa sentenza e condanniamo la cultura che la sottende.

Chiediamo a tutte e tutti di esprimersi e di far sentire lo sdegno profondo contro questa sentenza.

 

(Donne della Conferenza del PD di Reggio Emilia)