“Il drastico aumento delle rapine (+ 13% nel 2011 rispetto all’anno precedente) e il riciclaggio, evidenziato dal numero di segnalazioni bancarie su possibili infiltrazioni mafiose (+ 76,5%) sono i due mali oscuri che silenziosamente stanno divorando il sistema bancario dell’Emilia Romagna”.
E’questo l’allarme lanciato ieri sera a Castelnuovo del Garda (VR) da Marco Amadori, segretario regionale dei bancari della Cisl, che in coda al convegno “Legalità e antiriciclaggio”, organizzato dalla Fiba nazionale, ha anticipato le proiezioni sull’andamento del settore creditizio elaborate proprio dall’Osservatorio economico regionale dei bancari della Cisl.
“Nel corso dell’anno appena concluso – ha sottolineato il dirigente della Cisl – si è registrato un drastico aumento del numero di rapine rispetto all’anno precedente (+ 13%), dopo circa un triennio in cui il fenomeno sembrava quasi sotto controllo. Numeri che assumono una dimensione di allarme sociale in alcune province come Piacenza (+225%), Modena (+109%), Rimini (+ 50%) e Bologna (+ 24%)”.
“Se a ciò si aggiunge – ha continuato Amadori – che, al 30 giugno 2011, si sono avute già 2197 segnalazioni bancarie su possibili infiltrazioni mafiose nel tessuto economico locale, a fronte delle 1245 dello stesso mese dell’anno precedente, quindi con un aumento percentuale in un anno del 76,5% (contro un + 58,2% a livello nazionale) e con Bologna, Modena, Reggio Emilia e Rimini tra le prime 15 province italiane per numero assoluto di segnalazioni sospette, si può ben capire lo stato in cui versa il sistema creditizio regionale e il clima in cui sono costretti a lavorare i dipendenti degli istituti di credito”.
“Certo – ha proseguito il segretario regionale dei bancari della Cisl –, su entrambi i versanti, sia a livello nazionale, con la tracciabilità obbligatoria dei pagamenti a partire dai 1000 euro, sia a livello regionale, con la recente legge regionale che finanzia progetti di cultura della legalità nel territorio, alcuni passi in avanti sono stati fatti, ma ancora non basta”.
“Ora – ha concluso Amadori – è necessaria una grande assunzione di responsabilità da parte degli istituti di credito, delle istituzioni e della politica per perseguire con determinazione e nuovi mezzi la cultura della legalità e della sicurezza e il rispetto delle regole. Quantomeno lo stesso senso di responsabilità di cui hanno dato prova i lavoratori anche in questi giorni, quando, con la sottoscrizione del nuovo contratto collettivo di lavoro, pur di rimettere in piedi un sistema fortemente minato dalla “sbornia finanziaria, si sono resi disponibili a fare sacrifici non certo dovuti”.
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