«Prendiamo atto che la Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha accolto il ricorso presentato dalla Germania contro l’Italia. Nella stessa sentenza però la Corte invita i due Stati a negoziare un accordo internazionale per risolvere la questione dei risarcimenti alle vittime dei crimini nazisti, aprendo così un’ulteriore possibilità e indicando agli Stati il percorso da seguire». L’avvocato Andrea Speranzoni, rappresentante della Provincia di Modena nel processo che ha portato alla condanna degli autori della strage di Monchio, Costrignano e Susano, commenta così la decisione che la Corte di giustizia dell’Aja ha reso noto nella mattinata di venerdì 3 febbraio accogliendo il ricorso della Germania contro la condanna a pagare i danni alle parti civili per l’eccidio nazista avvenuto nel giugno del 1944 in provincia di Arezzo. Specificando che la sentenza «è complessa e andrà studiata a fondo», l’avvocato Speranzoni ha poi sottolineato che la decisione dei giudici internazionali «non influisce sulle decisioni già prese in sede penale. Le condanne già inflitte, come i tre ergastoli per la strage di Monchio, restano quindi inalterate».

Nel commentare la decisione, il presidente del Consiglio provinciale Demos Malavasi, osservando che «la sentenza stabilisce in modo inequivocabile che l’Italia e la Germania devono trovare un accordo sui risarcimenti», rivolge un appello al presidente Monti perché «si attivi nei confronti del Governo tedesco per aprire al più presto il negoziato. Il risarcimento ai famigliari delle vittime non sarà mai sufficiente a riempire il vuoto causato dalla perdita dei loro cari – prosegue Malavasi – ma rappresenta l’assunzione da parte dello stato tedesco della responsabilità delle tragedie causate dal nazismo, come nel caso delle 140 vittime della strage di Monchio i cui responsabili sono stati condannati all’ergastolo. La ricerca della verità e della giustizia non va mai in prescrizione e il riconoscimento dei risarcimenti ai familiari delle vittime innocenti è alla base della costruzione di un’Europa di pace e di democrazia, perché quelle terribili tragedie non si ripetano mai più».

«Contrario al verdetto» si è detto il sindaco di Palagano Fabio Braglia per il quale «i nostri cittadini, familiari delle vittime di quel terribile 18 marzo che non si potrà mai cancellare, meritano di ricevere una giustizia completa e assoluta. Noi continueremo a lottare per avere giustizia e tutelare la nostra memoria e i diritti dei nostri cittadini».