La scorsa notte a Modena il cielo si è rasserenato solo parzialmente e questo ha contribuito a far sì che le temperature anche al Campus di Ingegneria, dove ha sede una delle stazioni di rilevamento dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, non siano scese oltre la minima di -7.3°C. In altre località dove la schiarita notturna è stata più lunga ed estesa si sono arrivati a toccare anche i -12.8°C a Migliarina di Carpi o addirittura i -15°-16°C nel reggiano.
Non si tratta, comunque di “freddo record” per il modenese, anche se indubbiamente si è in presenza di un freddo pungente e poco frequente, almeno di questi tempi. “Basti pensare – avverte il metereologo Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – che, almeno fino agli anni ‘60 e in parte ancora negli anni ‘70 e ’80, queste erano le temperature che si raggiungevano quasi ogni anno nel giorno più freddo dell’anno”.
Per quanto riguarda Modena già nel dicembre 2010 troviamo che nel giorno più freddo si raggiunsero -13.8°C. Parliamo dunque di temperature nemmeno paragonabili come freddo – secondo i dati riportati nel volume “L’Osservatorio di Modena: 180 anni di misure meteoclimatiche” – al febbraio 1991, quando in città presso la stazione dell’Osservatorio Geofisico di Piazza Roma si toccarono -9.9°C e circa -15°C nella periferia del capoluogo e, addirittura, – 21.0°C nel carpigiano. Andando ancora indietro nel tempo fanno impressione i – 15.5°C toccati in città nel 1985, cui fecero da contraltare i -25.0°C registrati alla stazione ex idrografico di Carpi Santa Croce.
L’altezza “neve fresca in 24 ore”, misurata secondo standard precisi da Salvatore Quattrocchi e altri volontari messisi a disposizione dell’Osservatorio Geofisico universitario, di martedì 31 gennaio 2012 è stata di 11 cm, mentre mercoledì 1 febbraio 2012 di oltre il doppio, cioè 24 cm, e giovedì 2 febbraio 2012 – un po’ a sorpresa – ne sono stati misurati altri 13 cm. Complessivamente in questi giorni il totale delle precipitazioni nevose è stato di 48 cm in tre giorni. “Possiamo dire – commenta Luca Lombroso – che è stata una delle più <generose> nevicate plurigiornaliere che abbiamo mai avuto in città, anche se il confronto col passato è difficoltoso perché ognuna ha sue caratteristiche proprie”.
Curiosando tra gli annali troviamo che il 28 febbraio 2004 caddero in città ben 40 cm in sole 24 ore, e 47 in 3 giorni consecutivi fra il 28 febbraio, appunto, ed il primo marzo 2004, e 67 cm sparsi su vari giorni fra il 19 febbraio e 1 marzo sempre del 2004, a cui ne seguirono altri 17 cm il 6-7 marzo.
Previsione. Almeno per Modena, quella di questi giorni non è una nevicata “da record”, anche se non è finita. Altra neve è attesa e confermata per sabato 4 febbraio. “Modena – aggiunge Luca Lombroso – in verità sembrerebbe un po’ <border line> rispetto alla zona più nevosa, la Romagna, ma è probabile che assisteremo ad un’altra Nevicata con la N maiuscola seguita ancora da precipitazioni nevose più diradate nella giornata di domenica 5 febbraio. E poi ancora Gelo con la G maiuscola e, forse, altra neve nella giornata di martedì 7 febbraio. Quindi finalmente dovrebbe farsi largo un periodo un po’ più soleggiato, anche se ancora gelido”.
“Quando potremo tirare le somme di questa ondata di gelo siberiano – commenta Luca Lombroso – verificheremo probabilmente che non avremo raggiunto picchi di minime da record, ma la presente ondata di gelo sicuramente rientrerà nelle cronache degli annali dell’Osservatorio tra i grandi inverni e le grandi nevicate. Curiosamente, però, dovremo includere i precedenti mesi di questo inverno nelle cronache degli inverni miti e siccitosi: un dualismo di <grandi opposti inverni> nuovo alle cronache meteo modenesi”.