“Sono i principali Paesi dell’Unione Europea, secondo il governo Monti il punto di riferimento da seguire in tema di liberalizzazioni. Scelta che ci sentiamo di condividere – fa sapere Confesercenti Modena – Anche se dovrebbe esserci la volontà, da parte dell’Esecutivo, soprattutto riguardo al commercio ed in particolare in tema orari ed aperture domenicali, di guardare sì all’Europa, ma in modo coerente”. È questa la riflessione di Confesercenti Modena dopo l’attuazione del provvedimento varato dal Governo rivolto all’intero settore del commercio italiano che prevede 365 giorni l’anno di apertura, 24 ore al giorno, domeniche comprese. Provvedimento, prontamente colto anche sul territorio modenese dalla grande distribuzione, con il conseguente annullamento degli accordi stipulati tra Comune, associazioni imprenditoriali, sindacati, e soggetti economici. “Siamo consci del fatto che in determinati ambiti le liberalizzazioni potranno avere efficacia – aggiunge Confesercenti – Liberalizzare però non significa esattamente deregolamentare. E intervenendo come si è fatto in tema di orari, in un settore per altro già duramente colpito dalla crisi, significa mettere a rischio il lavoro autonomo e dipendente di tante piccole imprese”.
Le misure contenute nella disposizione attuata dal Governo Monti, secondo l’associazione imprenditoriale modenese, sono sostanzialmente inesistenti tra i paesi della Unione Europea. Germania, Francia, Spagna, Inghilterra, Austria, Belgio e Danimarca hanno un orario di apertura degli esercizi commerciali regolamentato nell’arco della giornata e le aperture domenicali sono sostanzialmente derogate, disciplinate nelle località turistiche o in casi eccezionali.
“Non è certo con la deregolamentazione che si liberalizza il mercato e si rilanciano economia e consumi. Anzi il rischio che si corre è quello di determinare posizioni di mercato sovrastanti che sono esattamente antitetiche all’idea e all’obiettivo di liberalizzare il mercato stesso. Ora noi chiediamo fermamente che nel corso del confronto tra Governo e Regioni si riesca a riportare l’intera questione orari e aperture domenicali, in capo alle Regioni, in un ambito di regolazione così come accade nel resto d’Europa. Le manovre di sacrifici del 2011 con il loro carico di tassazione a partire dagli interventi sull’IVA e sui carburanti, pesano sulle famiglie i cui margini di spesa si riducono sempre più, e sulle imprese. Non basteranno quindi le liberalizzazioni a cambiare questo scenario per ridare nuovo slancio all’economia, alla crescita e ai consumi. Occorre dunque, una svolta vera che punti coraggiosamente alla riduzione della spesa pubblica improduttiva, del carico fiscale per le imprese e le famiglie. Gli imprenditori chiedono dunque al Governo interventi rapidi: per infondere nuova fiducia, sostenendo redditi, e consumi e rimettere in moto la crescita”, conclude Confesercenti Modena.