L’Emilia-Romagna è la regione più ricca d’Italia, anche se c’è una grande prudenza sull’acquisto dei beni durevoli. Lo rileva la 18/a edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo dei beni durevoli in Emilia Romagna, presentato oggi a Bologna.

Il reddito disponibile pro capite (che tiene conto anche del valore delle società e degli immobili) è infatti di 21.393 euro, di circa 3.500 euro superiore alla media nazionale.

Tuttavia però, nel 2011, la spesa complessiva per l’acquisto di beni durevoli è stata pari a 5275 milioni, in calo del 5,1% rispetto all’anno precedente (quando si era attestata a 5.559),  anche se un punto percentuale pieno in più rispetto al dato nazionale (-6,1%).

Tra i vari settori di spesa, va bene il mercato delle auto usate (+5,4%, spesa complessiva 1.283 milioni), mentre perdono terreno le spese per gli elettrodomestici, dove in tutti i comparti si registrano contrazioni piu’ significative della media nazionale: il settore dei bruni (tv, video e hi fi) registra un -19% (pari a 329 mln), un – 7,3% quelli bianchi (frigoriferi, lavatrici, forni) e i piccoli elettrodomestici, per un totale di spesa di 357 mln. In calo anche i prodotti informatici (-9,6%) per un volume di vendite di 150 mln. In tenuta il settore dei mobili (spesa 1340 mln, -1,2%). Bologna – che si conferma prima provincia per reddito pro capite in termini assoluti con 24.396 euro- e Modena trainano gli acquisti un po’ in tutti i settori: fanno eccezione le moto, dove Rimini risulta la seconda provincia con una spesa complessiva di 19 mln e la spesa per famiglia piu’ elevata: 131 euro contro 76.