La crisi economica si abbatte sull’automobile: il 20% degli italiani hanno ridotto l’uso del proprio veicolo, che si conferma, in ogni modo, il mezzo preferito ed indispensabile per l’83,9% degli spostamenti. Sono i dati che emergono da un’indagine Aci-Censis, pubblicata prima delle ultime decisioni del governo Monti, che hanno aggravato la situazione. Il trasporto pubblico riscuote un maggiore gradimento in città, ma si lamenta la carenza di corse più frequenti, orari in linea con le esigenze della domanda e contributi economici per biglietti ed abbonamenti.

“I costi per l’utilizzo della propria auto sono sempre in aumento e in questo ultimo mese hanno registrato un’ulteriore impennata. I dati “ante manovra Monti” indicano una spesa di 3.278 euro contro i 3.191 del 2010 (+2,7%). Le maggiori voci erano: il carburante (1.530€, +2,3%), l’assicurazione (715€, +2,9%) e il parcheggio (218€, +5,3%). Su quest’ ultimo dato ricordo che a Modena abbiamo un fiore all’occhiello: il costo orario del nostro parcheggio del Policlinico è rimasto invariato nonostante l’incremento dell’IVA, dell’1% –Accenna il direttore d’AC. Modena dott. Giuseppe Pottocar – C’é un dato positivo: sono aumentati i controlli su strada. Ovviamente non sono stati graditi da quel +18% d’indisciplinati che sono stati sanzionati. La crisi porta a ridurre i costi di manutenzione ordinaria (-15,2%), ciò fa crescere sensibilmente gli interventi straordinari (+8,5%) con un incremento del rischio per i “problemi” tecnici e guasti al veicolo.”

Questa crisi comporta serie difficoltà ma è un’occasione per affrontare con determinazione sfide che in altri momenti verrebbero rimandate.

“Tra le spese considerate “superiori al giusto” spiccano quella relativa alla benzina, schizzata oggi ad 1,700€, considerata ormai un bene di lusso, e l’assicurazione. Il 40% degli italiani imputa all’alto costo della rc-auto l’aumento delle truffe assicurative. I costi a carico degli automobilisti sono ormai al limite della sopportabilità: oltre 165 miliardi d’ euro per anno, di cui 58 miliardi come prelievo fiscale. Il ridotto utilizzo dell’auto non comporta risparmio per le famiglie. Quest’anno si sono contati cinque interventi sulle accise e da gennaio scatterà l’aumento delle assicurazioni deciso con la Legge di Stabilità. – conclude il Direttore – L’ACI sottolinea da tempo l’esigenza di un indirizzo uniforme nelle politiche dei trasporti, ripensando il rapporto tra urbanistica e mobilità, con interventi specifici per la sicurezza stradale e la formazione dei giovani. A tutela della sicurezza stradale, il 44% degli italiani si dichiara favorevole all’inasprimento delle pene per i pirati della strada. Maggiore severità anche verso i conducenti ubriachi, chi passa con il rosso e guida contromano”.