Partendo dalla rilettura dell’art. 8 della Costituzione, che recita: ‘Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano’, Futuro&Libertà del Distretto Ceramico fa appello ai sindaci del distretto:
Caselli, Richeldi, Pistoni e Bursi, affinchè si adoperino, senza pregiudizi e interessi dettati dal proprio partito di appartenenza, a promuovere, di concerto con le comunità islamiche presenti sul territorio, una soluzione equilibrata al fine di mettere in condizioni i cittadini appartenenti a codesti gruppi di fedeli, di poter esercitare il sacrosanto diritto alla preghiera.
In un paese evoluto e democratico come l’Italia, è inammissibile assistere a gruppi di persone che pregano all’addiaccio, con problematiche legate alla loro salute e all’ordine pubblico. Le immagini di fedeli che si riuniscono in viali, parcheggi o zone disabitate, dovrebbero far saltare alla mente a tutti i valori Cristiani, che tanto sfoggiamo nei giorni di festa, ma che dimentichiamo la mattina seguente. Si è assistito, in tempi recenti, a dichiarazioni politiche avventate, circa l’imposizione sulla costruzione di una moschea in quello o in un altro Comune, o alle costituzioni di consulte di stranieri, rivelatesi scatole vuote ed impregnate di sperpero di risorse pubbliche.
Abbiamo assistito agli spettacoli indecenti di esponenti politici pronti a mettere in carrozze gli extracomunitari verso i loro paesi di origine, la maggior parte dei quali hanno contribuito alla ricchezza economica del distretto, e garantito il benessere anche di questi signori, e delle loro lobby. Dall’altra parte, per questioni meramente di facciata e di convenienza elettorale, si guardano bene di passare dalle parole ai fatti, e nell’impegnarsi a predisporre una idonea struttura per ospitare gli appartenenti alle comunità islamiche, giustificando il fatto che nel loro territorio non ci sono richieste specifiche.
Futuro & Libertà chiede ai sindaci di caldeggiare, ognuno per la propria parte di competenza territoriale, l’identificazione di una struttura adeguata al numero di fedeli presenti sul proprio territorio, facilmente controllabile dall’esterno come prevedono le norme del Tulps, a capo della quale vi sia una figura “senza ombre”, che funga da organizzatore e responsabile del centro, collaborando fattivamente con le amministrazioni comunali e le ff.oo., segnalando a queste ultime eventuali personaggi che dovessero promuovere attività contrastanti con il dettato religioso, e garantendo il massimo rispetto delle normative in vigore.
(Futuro & Libertà Distretto Ceramico)