“La passione della politica, la libertà della cultura” è il titolo dell’iniziativa con la quale martedì a Palazzo Marini a Roma, a due anni dalla scomparsa, è stato ricordato l’onorevole Franco Boiardi, parlamentare ed intellettuale di spicco della nostra città. All’iniziativa, promossa da Istituto Cervi e Istoreco in collaborazione con Provincia e Comune di Reggio Emilia, hanno partecipato la vedova Anna Appari, i parlamentari Renzo Lusetti , Albertina Soliani, Alessandro Carri ed Eletta Bertani, il professor Lorenzo Capitani, il vicepresidente del Cervi Alberto Gherpelli e tanti cittadini arrivati in pullman da Gattatico.
Dopo i saluti dei presidenti di Istituto Cervi e Fondazione Camera dei deputati, Rossella Cantoni e Fausto Bertinotti, e del vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi, Boiardi è stato ricordato da Mario Pacelli, Pierluigi Castagnetti, Silvano Miniati, Mauro Del Bue e Mirco Carrattieri.
“Attraverso un travagliato percorso politico-culturale ha rappresentato un inquieto e stimolante punto di riferimento in ambito politico, amministrativo e culturale” ha tra l’altro detto di Boiardi il vicepresidente della Provincia, Pierluigi Saccardi, ricordandone “a fianco dell’impegno politico-amministrativo, il lungo e articolato percorso di ricerca nel campo storico che ha dato vita ad una vasta produzione scientifica destinata a toccare i più svariati ambiti della età contemporanea, sia a livello locale che nazionale”
“Per molti aspetti Boiardi incarna in modo emblematico la figura dell’intellettuale novecentesco in cui, senza alcuna contraddizione, attività scientifica, passione civile ed impegno politico si intrecciano in modo indissolubile – ha aggiunto Saccardi – Nel percorso biografico di uno studioso del valore di Boiardi ritroviamo alcuni tratti comuni a gran parte della intellettualità formatisi nel periodo del Dopoguerra, in cui l’ansia di rinnovamento per la società si traduce su due piani, uno di breve periodo sul terreno politico e uno di lungo periodo su quello della cultura. In questo senso l’eredità di Boiardi va ben al di là della specifica congiuntura storica, continuando ancora oggi – nella attuale fase storica segnata dal disincantamento verso la politica – a rappresentare un forte richiamo all’impegno pubblico come “esercizio della responsabilità” permettendoci di guardare a Boiardi come ad una voce autorevole che ha saputo esprimere la tensione morale e l’energia culturale della parte migliore della classe dirigente della nostra Repubblica”.