«Realizzeremo un programma per l’economia che poggia sulla partecipazione, più allargata possibile, di tutto il sistema emiliano romagnolo. Lo faremo nel solco del progetto e delle azioni che abbiamo messo in campo fino ad ora. Solo così potremo superare la frammentazione sociale che è sotto gli occhi di tutti: la nostra parola d’ordine sarà, da oggi, speranza».

Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani nel corso dell’incontro di avvio del nuovo Programma triennale delle Attività produttive 2012-2014 svoltosi oggi a Bologna. Il primo appuntamento di un percorso di ascolto e confronto con la comunità economica e sociale emiliano romagnola che porterà, entro l’anno, alla proposta del programma al quale hanno portato il loro contributo Confindustria, Banca d’Italia, Confcooperative, Confartigianato, Abi, Cna, Confapi, Legacooperative, Cgil, Cisl e Uil. Nell’occasione sono stati affrontati gli scenari economici e sviluppo dell’industria in Emilia Romagna attraverso analisi di Nomisma e Prometeia.

«È importante – ha aggiunto Errani – tenere una relazione di comunità per evitare la frantumazione sociale. Consapevolezza e convinzione di un percorso partecipato sono la vera cifra su cui costruire le scelte che dobbiamo fare».

Tra le traiettorie possibili, il presidente Errani ha richiamato la necessità di puntare sulle infrastrutture («individuando a livello nazionale quali sono le risorse reali di cassa per scegliere gli interventi prioritari e aprire i cantieri, fuori dagli spot»), sulle misure per la crescita («a partire dalle politiche industriali e del manifatturiero») ma anche sulla formazione tecnica («che rappresenta una scelta chiara per dare futuro e cogliere l’evoluzione della manifattura»).

«Saranno mesi di grande impegno – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – all’insegna della partecipazione e condivisione delle scelte: elementi fondamentali in questa fase difficile. Discuteremo di scelte concrete: finanza, marketing, mercati esteri, relazioni industriali, ricerca e professioni, filiere produttive, infrastrutture, semplificazione, servizi alle imprese, e di molto altro».

Muzzarelli, Inoltre, ha evidenziato che sarà necessario «favorire gli investimenti produttivi, interni ed esteri, un lavoro destinato ad aumentare l’attrattività e l’appetibilità dell’Emilia-Romagna, per avere più investimenti, più ricerca, più imprese innovative. Stiamo attuando il disegno di futuro che abbiamo scritto nel Piano territoriale regionale: i Tecnopoli, il nuovo Piano triennale dell’energia, le tante scelte che abbiamo già intrapreso per una Regione moderna ed europea. Con il Programma 2012-2014, vogliamo dare speranza a un territorio che ha la capacità di non arrendersi mai e di sapersi continuamente rinnovare».