L’Aeroporto di Bologna, associandosi a quanto già dichiarato da Assaeroporti, esprime forte preoccupazione per l’inserimento nella Manovra correttiva alla Finanziaria di un articolo che, per le società concessionarie, dispone un tetto massimo dell’1% annuo per la aliquota di ammortamento dei beni devolvibili alla scadenza della concessione, con conseguente notevole allungamento dei tempi di ammortamento.
Con l’applicazione di questa norma, infatti, Sab, così come gli altri gestori aeroportuali italiani, si troverà nell’impossibilità di dedurre per intero nell’arco della concessione (che per il Marconi è di 40 anni, con scadenza al 2043) il costo sostenuto per la realizzazione delle infrastrutture (terminal, parcheggi, pista, ecc), con conseguenze importanti a livello economico-finanziario. Se la norma fosse già stata operativa nel 2010, ad esempio, l’Aeroporto di Bologna avrebbe chiuso il Bilancio con un milione in meno di utile netto (quindi: 3,5 milioni invece di 4,5).
Questo provvedimento potrebbe pregiudicare fortemente gli investimenti di sviluppo infrastrutturale già programmati per la necessaria crescita dello scalo, del valore complessivo di 120 milioni di euro nei prossimi cinque anni.
La società di gestione dell’Aeroporto di Bologna esprime pertanto l’auspicio che la norma in oggetto, contenuta nell’art. 23, venga interamente cassata in sede di conversione del decreto legge.