La casa circondariale di Bologna ospita il triplo dei detenuti consentiti dai limiti di capienza ed ha un numero di agenti di custodia sottodimensionato. Il sindaco sta vagliando ogni possibilità di sostegno, valutando la possibilità di realizzare un’ordinanza sindacale.
Questa mattina il sindaco di Bologna Virginio Merola ha accompagna il presidente della Commissione diritti umani del Senato, Pietro Marcenaro, i senatori Rita Ghedini ed Elio Massimo Palmizio e l’onorevole Donata Lenzi, nella visita alla casa circondariale Dozza.
Al termine della visita il senatore Marcenaro ha parlato di una “situazione analoga a quella di tante altre carceri italiane: un problema dovuto ai forti tagli. Qui c’è un carcere immaginato per 850 persone che oggi ne contiene il triplo”. Per il presidente della Commissione diritti umani del Senato “non si tratta solo di un problema di sovraffollamento, ma di un’intera struttura stressata in quanto sotto organico”.
Il sindaco Virginio Merola, nel corso di una conferenza stampa, ha spiegato che “la situazione all’interno della Dozza è ancora sotto controllo grazie alla collaborazione tra detenuti e agenti di custodia. Le proteste vengono fatte in maniera civile e argomentate”. Il problema è noto: “La Dozza ospita il triplo dei detenuti rispetto alla capienza prevista – sottolinea il sindaco – Le scarse risorse del carcere stanno portando ad un empasse totale, la Direttrice della casa circondariale ha spiegato che ha a disposizione un budget da 60.000 euro, cifra che non permette di coprire il costo dei pasti da ottobre e neppure riparare le auto, o fare benzina, alle auto degli agenti di custodia”.
Il sindaco Virginio Merola, assieme all’assessore al Welfare Amelia Frascaroli, si sono impegnati a contribuire alla situazione della Dozza: “Vedremo come fare, cercheremo forme di sostegno per i percorsi di reinserimento e, più in generale, per intervenire sull’emergenza all’interno del carcere. Verificherò poi se ci sono gli estremi per un’ordinanza sindacale”. Infine il sindaco ha sottolineato come “l’opinione pubblica debba essere maggiormente informata, c’è un interessante servizio video (realizzato dall’associazione Progrè) disponibile su Youtube, che mostra la scarsa conoscenza dei cittadini della situazione carceraria”.