Giovedì 14 luglio il celebre magistrato Armando Spataro presenta il suo nuovo libro “Ne valeva la pena. Storie di terrorismi e mafie, di segreti di Stato e di giustizia offesa” all’interno de “I Giovedì delle Ciminiere”, rassegna di incontri e cene ospitata dal circolo Arci Le Ciminiere di Ca’ de Caroli, frazione di Scandiano (Reggio Emilia), che ne è anche promotore in collaborazione con il circolo Fuori Orario, Epoché ArtEventi e Arci Solidarietà.
La formula della cena seguita dal dibattito è quella ampiamente sperimentata dal Fuori Orario di Taneto e riproposta per un paio di giovedì estivi a Ca’ de Caroli, col nobile obiettivo di destinare il ricavato ai progetti curati da Arci Solidarietà in Mozambico. L’orario di inizio è fissato per le 20.30, con ingresso riservato ai soci Arci e incontro moderato dal giornalista Pierluigi Senatore, caporedattore centrale di Radio Bruno. Per informazioni e prenotazioni telefonare allo 0522-982753 o scrivere all’indirizzo leciminiere@virgilio.it.
Protagonista della serata è dunque Armando Spataro, procuratore della Repubblica aggiunto al tribunale di Milano, che racconterà i suoi 34 anni di attività professionale, dalle indagini sulle Brigate Rosse e Prima Linea a quella sulla ’ndrangheta trapiantata in Lombardia, per finire con le indagini sul terrorismo internazionale. Spataro è autore di numerosi saggi (anche di diritto processuale comparato), commenti a testi di legge e pubblicazioni varie di carattere scientifico, sulla materia della criminalità organizzata e terroristica e delle tecniche investigative.
“Ne valeva la pena. Storie di terrorismi e mafie, di segreti di Stato e di giustizia offesa” (Laterza, Roma-Bari, 2010) viene considerata a ragione la sua autobiografia professionale. Nucleo centrale del libro è la vicenda dell’extraordinary rendition che ha avuto come vittima Abu Omar (2003) e che ha visto agenti della Cia agire con la collaborazione del Sismi. L’opposizione del segreto di Stato da parte dei governi Prodi e Berlusconi è per Spataro l’occasione per riflettere sui rapporti tra politica e magistratura e sulla violazione dei diritti umani con il pretesto della sicurezza. Il libro è valso a Spataro il Premio Capalbio 2010 per la sezione “Politica e istituzioni”.
Entrato in magistratura il 27 marzo 1975, nel 1976 è diventato sostituto procuratore della Repubblica a Milano, dove ha svolto la sua carriera occupandosi prima di sequestri di persona e poi di terrorismo di sinistra, coordinando tutte le inchieste milanesi fino al 1989. Successivamente si è concentrato sulla criminalità organizzata e sul traffico internazionale di stupefacenti ed è stato chiamato a partecipare alla Direzione Distrettuale Antimafia dal 1991 (anno della costituzione) al 1998, occupandosi soprattutto di indagini su ’ndrangheta e mafia siciliana. Nel 1994 ha fatto parte del pool di “Mani Pulite” e nel 1998 è stato eletto nel Consiglio Superiore della Magistratura.