Federutility – la federazione delle aziende idriche ed energetiche, che riunisce il 95% dei gestori dell’acqua in Italia – commenta oggi i risultati del referendum, segnalando le tappe che, tecnicamente, occorrerà percorrere per garantire un nuovo modello di sviluppo del settore idrico. Secondo il presidente della federazione, Roberto Bazzano “nel quadro della necessaria continuità dei rapporti contrattuali in essere tra operatori e Autorità di ambito locali, la conclusione della fase referendaria impegna Istituzioni e imprese che erogano servizi pubblici, in particolare nel servizio idrico integrato, a riproporre un concreto e credibile modello di sviluppo del settore”.
“La strategicità del settore e la forte sensibilità mostrata dai cittadini – afferma Bazzano – richiedono che le risposte istituzionali siano fornite in tempi brevi, e siano in grado di dare certezze di copertura finanziaria per la realizzazione dei piani di investimenti già formalizzati, che ammontano a due miliardi l’anno per i prossimi venti anni. Si tratta di investimenti necessari per avvicinare il livello qualitativo delle infrastrutture e del servizio a quello dei nostri principali partners europei”.
“La piena attuazione dei principi comunitari – relativamente alla tutela ambientale, alle modalità di affidamento del servizio ed alla determinazione delle tariffe – rimane ora l’unico riferimento inderogabile per un quadro normativo favorevole allo sviluppo atteso da anni. Riteniamo che l’applicazione di tali principi possa trovare un valido strumento in un soggetto di regolazione “indipendente”, anche attraverso un rafforzamento di tali caratteristiche di indipendenza in capo all’Agenzia/Autorità, prevista dal Decreto Sviluppo in discussione alla Camera, della quale chiediamo una tempestiva operatività”.
Federutility ha trasmesso la scorsa settimana un appello a tutte le forze politiche per sollecitare risposte chiare e in tempi brevi: “non mancheremo, di intesa con i Comuni proprietari, di dare un contributo di conoscenza, affinché si riducano al minimo i tempi delle decisioni. È anche importante aprire una fase di confronto con le forze sociali, per affrontare le problematiche organizzative conseguenti all’evoluzione dell’ordinamento”.
“Per l’insieme delle imprese rappresentate da Federutility – conclude Bazzano – rimane confermata la volontà e l’impegno a partecipare attivamente ad una fase di sviluppo del settore dei servizi idrici per garantire al servizio una qualità adeguata e sostenibile nel tempo”.