Ormai non c’è più Corpo di polizia che non venga utilizzato da qualche truffatore per provare a estorcere denaro, magari cercando di impietosire le potenziali vittime con qualche straziante racconto. Ieri mattina, negli uffici di una ditta reggiana si è presentato un quarantenne abitante in città, G. C., che – sfoderando un distintivo con tanto di aquila, tricolore e scritta “Polizia” – si è qualificato per un agente della Polizia provinciale, chiedendo un’offerta in denaro da devolvere ad una fantomatica associazione impegnata nell’assistenza di una bambina ammalata.
I dipendenti della ditta, più scaltri del truffatore, lo hanno però invitato a ripassare in un secondo momento e, nel frattempo, hanno telefonato al Comando reggiano della Polizia provinciale per verificare l’attendibilità della richiesta.
Ieri pomeriggio, quando il quarantenne si è ripresentato nell’azienda, ha così trovato ad attenderlo gli agenti (veri) della Polizia provinciale. Accompagnato al Comando di via Gorizia, G. C. è risultato già noto alle forze dell’ordine per precedenti simili ed è quindi stato denunciato a piede libero per i reati di usurpazione di titolo e tentata truffa, mentre il falso distintivo della Polizia è stato sequestrato.
L’assessore Alfredo Gennari, nell’esprimere la propria soddisfazione per l’operazione condotta dai vigili provinciali, ricorda che “ovviamente nessun agente di Polizia provinciale è autorizzato a chiedere contributi per alcun tipo di iniziativa: nel caso dovesse capitare, i cittadini sono quindi pregati di rivolgersi immediatamente alla stessa Polizia provinciale, alla questura o ai carabinieri”.